PILLOLE DI …….NUMISMATICA, IL DUE EURO PER I 200 ANNI DELLA NASCITA DI ….…GIUSEPPE VERDI

Con DM n. 11754 del 14/02/2013, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha voluto commemorare il 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi con l’emissione di una moneta da due euro. La moneta riporta al diritto il busto di tre quarti a sinistra di Giuseppe Verdi; nel campo di sinistra, “RI” in legamento “1813”; nel campo di destra “R”, “2013”; in esergo “MCC” sigla dell’autrice Maria Carmela Colaneri , “G. VERDI”. Sul rovescio della moneta troviamo : L’Unione Europea, raffigurata senza confini politici a simboleggiare la coesione, su uno sfondo di sei linee verticali delimitate ciascuna da due delle dodici stelle dell’Unione; in primo piano il valore 2 EURO. A destra, in prossimità del bordo esterno, il monogramma di Luc Luycx, autore del rovescio. Il bordo ha una zigrinatura fine con stella e “2” ripetuti sei volte, alternativamente dritti e capovolti. La moneta bimetallica in rame nichel ha un diametro da 25,75 mm, uno spessore di 2,20 mm e un peso di 8, 5 grammi. La tiratura complessiva è stata di 10.000.000 pezzi. Acclarato è riconosciuto come uno dei più celebri compositori di tutti i tempi, Giuseppe Verdi è l’operista italiano più rappresentato al mondo. Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nasce  a Roncole di Busseto (PR) il 10 ottobre del 1813 da Carlo Verdi(un oste) e Luigia Uttini (una filatrice). Il successo arriva nel 1842, a soli 29 anni, con l’opera Il Nabucco l’inizio di una lunghissima carriera ultracinquantennale di trionfi. Tra i suoi 28 capolavori citiamo Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata, Otello, Aida, tutte opere che coniugano, in modo straordinario, brillante creatività ed eccezionale padronanza tecnica. Uomo estremamente colto e compositore raffinato dotato di un’eccezionale sensibilità drammaturgica, Verdi fu anche protagonista carismatico di un’epoca memorabile, il Risorgimento, alle cui istanze aderisce attivamente fino a partecipare, come deputato, al primo Parlamento dell’Italia unita. Egli trascorse gli ultimi anni tra Sant'Agata e Milano. La sua morte, il 27 gennaio 1901, fu vissuta come un lutto nazionale. 
Giuseppe AUFIERO

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