PILLOLE DI……….NUMISMATICA IL DUE EURO DEL………….…450° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI GALILEI

Con DM n. 4095 del 21/01/2014, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha voluto commemorare il 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei con l’emissione di una moneta da due euro. La moneta riporta al dritto il ritratto di Galileo Galilei tratto dal dipinto di Justus Sustermans (1636) conservato nella Galleria degli Uffizi in Firenze; in alto, a semicerchio, la scritta “GALILEO GALILEI”; nel campo di destra cannocchiale con lente obiettiva di Galileo Galilei, esposto nel Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza in Firenze, la lettera “R” e le iniziali del nome dell’autore Claudia Momoni, “C. M.”; nel campo di sinistra, “RI” acronimo di Repubblica Italiana; in esergo, le date “1564   2014”, rispettivamente anno di nascita e di emissione; in giro le dodici stelle della Comunità Europea. Sul rovescio della moneta troviamo : L’Unione Europea, raffigurata senza confini politici a simboleggiare la coesione, su uno sfondo di sei linee verticali delimitate ciascuna da due delle dodici stelle dell’Unione; in primo piano il valore 2 EURO. A destra, in prossimità del bordo esterno, il monogramma di Luc Luycx, autore del rovescio.Il bordo ha una zigrinatura fine con stella e “2” ripetuti sei volte, alternativamente dritti e capovolti. La moneta bimetallica in rame nichel ha un diametro da 25,75 mm, uno spessore di 2,20 mm e un peso di 8, 5 grammi. La tiratura complessiva è stata di 6.500.000 pezzi di cui in  Blister :  FdC n.  27.000 e  Proof n. 4.000 . Galileo Galilei è stato fisico, matematico, astronomo e filosofo italiano, viene  considerato il padre della scienza moderna. Nato a Pisa il 15 febbraio del 1564, a lui si deve l’introduzione del metodo scientifico e il perfezionamento del telescopio, mirabile strumento di osservazione del cielo. La sua confutazione delle teorie geocentriche di Tolomeo e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana gli valsero un processo per eresia per mano dell’Inquisizione; per evitare il rogo venne costretto all’abiura e condannato alla prigione a vita, pena commutata nella reclusione nella sua villa di Arcetri dove morì il 6 gennaio del 1642.
Giuseppe AUFIERO

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