ROSA LAMPARELLI Siamo franchi: gestire un personaggio carismatico e della popolaritĆ di Rosa Lamparelli nell’ambito parrocchiale non ĆØ cosa semplice. E per giunta avendo l’abitazione della veggente ad un tiro di schioppo dalla chiesa! Eppure c’ĆØ chi ha saputo gestire questo rapporto con molta discrezione, prudenza e saggezza per oltre quant’anni, assistendo anche ad una sorta di osmosi collaborativa tra i parrocchiani e figli spirituali della veggente e viceversa. Nel senso, che i fedeli frequentavano regolarmente e con rispetto la parrocchia e, nello stesso tempo, frequentavano casa Lamparelli per momenti di riflessione e preghiera, sotto lo sguardo di zia Rosinella. Chi era il parroco che ha saputo “vigilare” a distanza e con discrezione sulla vicenda Lamparelli? Don Michele Ricci, che, tra l’altro, ĆØ stato per anni Vicario Generale e, quindi, braccio destra di alcuni Vescovi che si sono alternati. Anche quando la parrocchia ĆØ stata gestita in tandem con don Luigi Di Condio l
Nei Vangeli, le monete vengono molto spesso richiamate, dalla dramma smarrita (Luca 15,8ss),ai talenti (Matteo 18,24),i due spiccioli (un quattrino) della vedova (Marco 12,42),il “denarius ” romano del tributo a Cesare (Matteo 22,15ss) , all’annua tassa di mezzo siclo da versare per il tempio (Matteo 17,24), ai cinque passeri per due soldi (Luca 12,6), e ai duecento denari che non bastavano neppure per sfamare la folla (Marco 8,1),fino ai “ 30 Pezzi d’argento” prezzo del tradimento di Giudia Iscariota. Da molti studi e ritrovamenti archeologici effettuati si afferma che il denaro offerto dai sacerdoti del tempio o capi del sinedrio per la cattura di GesĆ¹, trattasi dei “Sicli d’argento di Tiro” moneta un po’ piĆ¹ grande della nostra due euro che aveva sul diritto la testa laureata del dio Melkart ( Ercole )rivolta a destra e al rovescio l’aquila di fronte ad ali spiegate con la testa volta a sinistra, con nella zampa destra un rostro di galera,nel campo una clava e una palma
Lo scambio degli anelli Hanno coronato il loro bel sogno d’amore Sara Spallone e Antonio Zoila, che sono stati uniti in matrimonio dal parroco della chiesa di “San Giacomo” don Luigi Tommasone, col quale hanno concelebrato il Vicario Generale della Diocesi don Ciro Fanelli, don Danilo Zoila e don Donatello De Felice. Testimoni per la sposa: Carla e Giulio Spallone; per lo sposo Mario e Leandro Zoila. Comprensibilmente commossi, ma felici i genitori della sposa Nicola Spallone e Angela Maria Schiavone e quelli dello sposo Anna Spatola e Vincenzo Zoila. Tanti gli invitati, parenti e amici, che hanno fatto da corona all’interno della significativa e commovente celebrazione eucaristica, che si ĆØ arricchita della splendida Omelia di don Luigi Tommasone, il quale ha opportunamente sottolineato il significato cristiano dell’unione coniugale, in un momento in cui questa viene ad essere continuamente insidiata. Al termine della cerimonia religiosa gli sposi si sono incontrati convivial
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