LUCERA, NELLA CAPPELLA DELL'ADDOLORATA IN SAN FRANCESCO RICOSTRUITO L'ALTARE
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la nuova veste dell'altare
Si è svolta venerdì 14 novembre 2014 la cerimonia per la presentazione della ricostruzione dell'Altare in onore della Beata Vergine Addolorata e di Gesù Morto nella omonima cappella presso la Basilica di San Francesco - Santuario San Francesco Antonio Fasani di Lucera. L'iniziativa è stata curata dalla Reale Arciconfraternita S. Croce- SS. Trinità - B.V. Addolorata. La cappella ha subito nel tempo vari restauri che ne hanno cambiato più volte l'aspetto. Il progetto, curato dall'arch. Raffaele D'Imperio, ha ricostruito l'altare sotto la nicchia dell'Addolorata cosi come era nel 1858. Durante i lavori, effettuati dalle ditte Marmi Ianiro e Corcione Raffaele, è stato rinvenuto, nello spazio antistante l'altare, il pavimento originale della cappella. Proprio in quel luogo è stato esposto il corpo del Padre Maestro dopo la morte per qualche giorno prima della sepoltura. Il pavimento è stato ricoperto da una lastra di vetro ed è ora fruibile per fedeli e pellegrini. Nel video alcune immagini della capella e l'intervista ad Arturo Monaco.
ROSA LAMPARELLI Siamo franchi: gestire un personaggio carismatico e della popolarità di Rosa Lamparelli nell’ambito parrocchiale non è cosa semplice. E per giunta avendo l’abitazione della veggente ad un tiro di schioppo dalla chiesa! Eppure c’è chi ha saputo gestire questo rapporto con molta discrezione, prudenza e saggezza per oltre quant’anni, assistendo anche ad una sorta di osmosi collaborativa tra i parrocchiani e figli spirituali della veggente e viceversa. Nel senso, che i fedeli frequentavano regolarmente e con rispetto la parrocchia e, nello stesso tempo, frequentavano casa Lamparelli per momenti di riflessione e preghiera, sotto lo sguardo di zia Rosinella. Chi era il parroco che ha saputo “vigilare” a distanza e con discrezione sulla vicenda Lamparelli? Don Michele Ricci, che, tra l’altro, è stato per anni Vicario Generale e, quindi, braccio destra di alcuni Vescovi che si sono alternati. Anche quando la parrocchia è stata gestita in tandem con don Lui...
Nei Vangeli, le monete vengono molto spesso richiamate, dalla dramma smarrita (Luca 15,8ss),ai talenti (Matteo 18,24),i due spiccioli (un quattrino) della vedova (Marco 12,42),il “denarius ” romano del tributo a Cesare (Matteo 22,15ss) , all’annua tassa di mezzo siclo da versare per il tempio (Matteo 17,24), ai cinque passeri per due soldi (Luca 12,6), e ai duecento denari che non bastavano neppure per sfamare la folla (Marco 8,1),fino ai “ 30 Pezzi d’argento” prezzo del tradimento di Giudia Iscariota. Da molti studi e ritrovamenti archeologici effettuati si afferma che il denaro offerto dai sacerdoti del tempio o capi del sinedrio per la cattura di Gesù, trattasi dei “Sicli d’argento di Tiro” moneta un po’ più grande della nostra due euro che aveva sul diritto la testa laureata del dio Melkart ( Ercole )rivolta a destra e al rovescio l’aquila di fronte ad ali spiegate con la testa volta a sinistra, con nella zampa destra un...
Da lucerino fortemente legato alla propria città,in questo momento di forte attacco alla nostre storiche istituzioni non potevo che dedicare questa nuova pillola di araldica al nostro stemma. La descrizione araldica precisa : d’azzurro al leone passante al naturale su una campagna di verde, tenente nella zampa anteriore destra una banderuola o vessillo con l’immagine della Vergine assunta “Santa MARIA “patrona di Lucera avente nelle braccia Gesù Bambino, sormontato dauna fascia d’argento con la sigla S.P.Q.L. (Senatus Popolus Que Lucerinus). Lo scudo è del tipo sagomato dove campeggia il leone con il vessillo della vergine sopra descritto. La corona è quella tipica del Comune,come quanto disposto dall’art.97 del R.D. n. 652 del 1943 sulle concessioni araldiche. Esso è formato da un cerchio aperto con due cordonature a muro sui margini, sostenente una cinta muraria con cinque torri visibili merlate. L’elemento decorativo abbraccia tutto lo scudo ed è composto da due rami, il primo su...
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