LUCERA, BIZZARRI REPLICA AL SINDACO TUTOLO

GIUSEPPE BIZZARRI
La risposta del Sindaco Tutolo alle critiche della minoranza, a causa delle inesattezze che contiene, mi obbliga ad una replica.
Come al solito, egli è abile nello sparare nel mucchio per colpire indiscriminatamente chiunque non sia d’accordo con le sue opinioni.
E così, ancora una volta accomuna il mio nome ad una serie di atti amministrativi ai quali io sono completamente estraneo, avendo cessato la mia attività politica nel 2007, per riprenderla solo da ultimo con la recente campagna elettorale.
Dunque, a scanso di qualsiasi equivoco, preciso subito che le mie critiche alla decisione di adottare la procedura di pre-dissesto per il comune di Lucera, non sono dettate da alcun timore di azioni di responsabilità della Corte dei Conti nei miei confronti, sia perché non ho niente da temere, avendo improntato la mia risalente azione amministrativa all’onestà ed al rispetto delle regole, sia perché la normativa della materia non le consentirebbe.
Fatta questa premessa, devo rilevare che ancora una volta il sindaco sa esprimere un unico concetto che è quello relativo alla distinzione fra la vecchia e la nuova politica, annoverandomi nella fila della prima.
Mi domando, però, cosa ci sia di nuovo nella sua attività amministrativa.
Possiamo definire nuova politica quella di chi, ad esempio, dopo aver per anni detto che anche per scegliere uno spillo sia necessaria una gara pubblica, alla prima occasione ha organizzato un cartellone di manifestazioni estive, facendo esibire a chiamata diretta i gruppi che lo avevano sostenuto nella campagna elettorale, gli amici e gli amici degli amici ai quali ha erogato importi ben più alti del loro ordinario cachet, senza chiedere uno straccio di documento contabile di supporto?
Possiamo definire nuova politica l’adozione di un regolamento per gli incarichi dirigenziali a termine in cui il sindaco si riserva il diritto di scelta anche a prescindere dagli esiti del concorso, forse con l’obiettivo di cucire un caldo cappotto a qualche compiacente soggetto?
E’ forse nuova politica affermare per anni “mai con i partiti”, poi ripensarci ed alla prima occasione approfittarne al fine di ricoprire un’altra comoda poltrona, magari giustificandosi con la scusa della ottenuta promessa della salvaguardia dell’Ospedale di Lucera, che nel frattempo perde anche il Pronto Soccorso?
La nuova politica è per caso urlare in campagna elettorale di non aver bisogno di alcun collegamento con gli enti sovra-comunali, per poi un attimo dopo affannarsi a cucire rapporti con questo o quell’esponente prima duramente criticato?
Forse non avrò capito niente in questi anni, ma credo che non possa definirsi nuova politica quella di chi, con l’evidente e malcelato scopo di giustificare la impossibilità di attuare un programma in gran parte fantasioso ed in parte scopiazzato da internet, racconta che il fallimento di una città è un’opportunità, perché si riparte da zero.
E’ nuova politica quella di chi non vuole assumersi le responsabilità che conseguono  all’assunzione di un carica pubblica?
Personalmente preferisco la distinzione fra buona politica e cattiva politica, lasciando ai cittadini la collocazione nella prima o nella seconda categoria, di un’amministrazione che anziché preoccuparsi di definire un’annosa vicenda giudiziaria quale quella dell’area Sacco, perde tempo in atti di grande spessore quali, ad esempio, quello sulla raccolta delle olive dagli alberi comunali.
Nella sua affannosa difesa, il sindaco getta ancora fango, richiamando una delibera di acquisizione di un tratto della SS 17, come se quella decisione sia intervenuta per un mio particolare piacere: quello di far spendere più soldi alla collettività, senza alcun plausibile motivo. Ma, come al solito, omette di raccontare i dettagli; e così non dice che quella delibera fu fatta perché in quell’area ormai insistono moltissime case di privati cittadini residenti in Lucera, oltre che svariate attività commerciali; non racconta che tutti quei concittadini si lamentavano spesso dei pericoli connessi all’ingresso o all’uscita dalle proprie case o attività, per via della velocità mantenuta dai veicoli su quella strada e che, dunque, l’obiettivo era quello di imporre sul tratto in questione il limite previsto per le aree urbane e di realizzare una serie di interventi finalizzati al rallentamento degli automobilisti, solo in parte attuati dalle amministrazioni successive.
Dovrei prendermela per quelle omissioni, ma non lo faccio perchè capisco che questi possano essere concetti difficili da comprendere da parte di un sindaco che non riesce a gestire il traffico irregolare, neppure davanti alla serranda del suo negozio. 
Mi accusa, infine, di aver partecipato ad una amministrazione in cui fu disposta una perizia nella vertenza Sacco, negativa per l'Ente: gli ricordo che se oggi quel debito è stato considerevolmente ridotto, è solo perchè, mentre io ero assessore al contenzioso, fu interposto un ricorso per Cassazione avverso la sentenza di condanna al pagamento di cinque milioni di euro, che ha poi dato ragione al Comune.
Sorvolo sulla Scuola di specializzazione delle professioni legali, aperta dall'amministrazione Bonghi quando io ero ancora un ragazzo.
Mi trovo, però, d’accordo con il sindaco quando dice che si è chiusa un’era.
Ha ragione.
Si è chiusa l’era in cui poteva parlare ai quattro venti spacciando per verità quelle che sono solo sue opinioni; si è chiusa l’era in cui poteva criticare tutti stando all’opposizione, senza essere contestato. 
Oggi deve dimostrare di essere capace e da quel poco che si è visto, mi pare che il compito sia davvero molto arduo.
A proposito: coglierei volentieri l’invito di Tutolo a dedicarmi agli orti urbani, anche perchè sono appassionato di giardinaggio (e differentemente da qualcun altro, il lavoro non mi spaventa). Ma evidentemente egli non sa che il regolamento che la sua amministrazione sta approntando, consente tale possibilità solo agli ultrasessantenni in pensione, categoria nella quale non rientro.
Per cui mi sentirei di rivolgere anche io un consiglio al sindaco: per il futuro prima di parlare, legga, studi e si documenti: eviterà così di fare altre brutte figure e, soprattutto, di mettere in ginocchio questa città, che non lo merita.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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