LUCERA, ECCO COSA RESTA DEL BOSCHETTO DELLA VILLA COMUNALE

lo scheletro di un albero si staglia nel cielo 
Restano solo alcuni alberi ancora verdi e tanta sterpaglia in quello che una volta era uno dei polmoni verdi della città, il boschetto della villa comunale sul colle belvedere. Gli attacchi a ripetizione dei piromani degli ultimi anni, hanno generato quello che le nostre foto mostrano egregiamente, ampi spazi privi di vegetazione, scheletri di alberi anneriti dal fuoco che rendono spettrale il panorama. Alberi tagliati a pezzi in attesa di essere portati via, erba e rami secchi che hanno occupato il posto della vegetazione verdeggiante che per buona parte del secolo scorso hanno reso gradevole la collina della villa. Il disegno di pochi scellerati ha sortito l'effetto voluto, distruggere uno dei polmoni verdi di cui la città disponeva, avuto in eredità dai nostri avi e che purtroppo non abbiamo saputo difendere e conservare. Il pendio, lasciato libero dagli alberi, è molto pericoloso per la mancanza di una staccionata che ora lo delimita solo in parte. Essendo molto ripido, dovrebbe essere messo in sicurezza per evitare che qualcuno si faccia seriamente male. A rendere ancora più spettrale il paesaggio, in particolare la sera, è la mancanza della luce della pubblica illuminazione. Molte zone della villa sono scarsamente illuminate. I lampioni distrutti dai vandali già da qualche tempo e non sono stati riattivati pare per i soliti problemi di soldi. Nella parte detta del Salvatore' regna il buio assoluto, quindi tutta la zona richiede interventi urgenti. Ci vorranno decenni e tante risorse per porre rimedio a cotanto scempio, sempre che chi ama la cenere al verde e il buio alla luce sia d'accordo.  Speriamo che il verde degli alberi possa di nuovo essere il colore predominante della collina e che gli atti di vandalismo possano essere limitati e scoraggiati da un maggiore controllo del territorio. Una domanda sorge spontanea: chi ci ha guadagnato? 

Danilo De Sabato


Quello che resta del boschetto alberi morti e sterpaglia

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