Pillole di ……………… numismatica La splendida Quinconcia …... Della zecca lucerina

La nostra cittadina, investita di  glorioso passato, come colonia di Roma (colonia iuris latini) nel 312 a.c. per la sua grande lealtà e fedeltà (Lucerinis bonis et fidelibus sociis – Livio:IX, X), ricevette  ampia autonomia e indipendenza d’azione: proprie leggi, proprio fisco, propri magistrati e il privilegio di coniare e battere moneta propria, presso una  sua propria  Zecca (individuata storicamente in Piazzetta del Vecchio). A onor del merito si deve precisare, che Roma autorizzò non solo la colonia Lucerina a battere moneta propria, ma che questo privilegio venne esteso anche ad altre città e popolazioni dell’Italia centrale, tra cui Chieti (Teate), Larino(Larinum), Rimini (Ariminum), Gubbio(Iguvium), Todi(Tuder) e molte altre varie definite ,zecche minori . La moneta era di bronzo ,  la zecca di Lucera, apponeva sulla propria moneta, la lettera “L” in carattere osco, oltre ai globetti utilizzati da tutte le zecche dell’epoca. Sopra nella foto vediamo una splendida quinconcia, ca. 210-200 a.C. con al diritto nel centro la  testa di Athena rivolta a destra, che indossa elmo corinzio con sopra di esso  cinque globetti. Al rovescio invece, troviamo una ruota composta da otto raggi che campeggia al centro della moneta e negli intervalli dei raggi la scritta “ LOVCERI “(da destra verso sinistra).La moneta aveva un peso oscillante  tra i 15 e 17 grammi, quella rappresentata ha un peso g 15,81 ed un diametro di  mm 26,11. Il  nome quincunx proviene  dal  nome latino quinque (cinque) e uncia (oncia). Questa moneta di bronzo veniva battuta a martello .La moneta valeva i 5/12 dell' asse romano cioè 5 once. La moneta non faceva parte del sistema monetario standard romano. Di queste monete se ne possono trovare molte in giro, anche perché in condizioni splendide, si possono acquistare presso varie aste del settore con somme che si aggirano dai 200 ai 300 euro.

Giuseppe AUFIERO

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