Caso “Telecattolica”, SOLIDARIETA’ PIENA E CONVINTA AL VESCOVO CORNACCHIA

Tutto l’apparato ecclesiale e le articolazioni del mondo diocesano hanno espresso piena e convinta  solidarietà al loro Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, che è stato fatto oggetto di attacchi ingiustificati, immotivati e, talvolta, vili, giusto per determinare turbolenze a tempo perso in una situazione pastorale da tutti ritenuta ottimale. Il termine vile non appaia esagerato, perché alcuni soggetti si sono serviti dell’anonimato per portare avanti un disegno diffamatorio davvero inqualificabile. La logica diffamatoria si evince nel momento in cui dossier e scritti anonimi hanno preso la destinazione Roma, rifiutando a priori ogni possibilità di confronto e di dialogo sulle questioni sollevate, che, comunque, non hanno nulla a che fare con l’attività pastorale, che è quella che sta a cuore al popolo della Chiesa.  Una prassi, quella dell’anonimato, presa a prestito dal mondo della politica, che ne fa un uso spregiudicato quando si tratta di colpire, a prescindere, l’avversario politico. Solo che qui non ci dovrebbero essere avversari, ma solo soggetti che dovrebbero essere animati da fraternita, solidarietà e operanti in comunione con il loro Pastore.  Inoltre, si è ritenuto di scavalcare i normali canali previsti dall’organizzazione ecclesiale, all’interno dei quali sarebbe stato possibile far defluire i temi eventualmente controversi e trovare una soluzione in grado di accontentare tutti per il bene comune e, soprattutto, a tutela dell’immagine della Chiesa diocesana. 
Dunque, solidarietà piena e convinta. Non è una operazione di facciata, come qualcuno potrebbe sospettare all’insegna del : ”che potevano fare questi organismi se non difendere formalmente il loro Vescovo?”. Non è così. La solidarietà nasce dalla constatazione che l’impegno di Mons.Cornacchia  è di una limpidezza, di una trasparenza e di una fattività tale che non presta il fianco ad alcuna criticità e, di conseguenza, a immotivati attacchi. Il nostro Vescovo non ha mai mancato di aprire la sua mente e il suo cuore a tutte le sollecitazioni provenienti da qualsiasi sponda, perché il suo ministero possa sempre avere dei riscontri all’unisono. La querelle, come sappiamo, è scaturita dalle vicende di “Telecattolica”. Una querelle inutile, scomposta e strumentale. Cosa di scandaloso si è verificato? Non veniva sostenuto un po’ da tutti che la televisione cattolica andava rifondata, migliorata, messa in grado di sviluppare meglio la sua programmazione, soprattutto pastorale, all’interno di un vasto bacino di ascolti? E cosa è stato fatto? Si sono mossi i primi passi perché si potesse procedere in questa direzione. 
Senza per questo non tener conto dell’impegno di quanti in precedenza hanno svolto il loro lavoro con l’onore delle armi e, comunque, dotato la Chiesa e la città di uno strumento di informazione  che tanti ancora sperano di avere in altre Diocesi. Non  si è  ritenuto di rottamare un bel nulla, perché il l’invito alla collaborazione ai soggetti fondatori è stato sempre pressante, come risulta dall’ampia documentazione. Dunque, la parentesi sembra chiusa, sperando che ci sia un momento di seria riflessione sui fatti e che ciascuno possa rientrare correttamente nell’ambito di propria pertinenza. Bene ha fatto Mons .Domenico Cornacchia, con la sua lunga nota stampa, a mettere in chiaro le cose, un intervento evidentemente molto sofferto,  che però è stato necessario per  fare chiarezza sull’intera vicenda.              
a.d.m.

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