VERTENZA SACCO: LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO DOTOLI E DEGLI ASSESSORI DI IANNI E DI CARLO

palazzo mozzagrugno
Dopo la Cassazione anche l'ultimo pronunciamento della Corte di Appello di Bari fa registrare un ulteriore punto a favore del Comune di Lucera sulla vertenza Sacco. Sono state riconosciute, infatti, le ragioni addotte dall'Amministrazione Comunale in sede di rivisitazione della precedente sentenza. "La tenacia e la perseveranza con cui abbiamo sostenuto la perizia del nostro tecnico, l'ingegnere Giuseppe Cinquia, hanno consentito di ridurre di gran lunga le iniziali pretese della società Sacco Nicola e figli". Lo spiega Raffaele Di Ianni, Assessore comunale al Bilancio e alle Finanze che per lungo tempo si è occupato anche di contenzioso. Una materia che, al momento, è seguita direttamente dal suo collega Pietro Di Carlo. "Si trattava di cifre che secondo la controparte, negli anni scorsi, ammontavano a 32 miliardi di lire successivamente valutate dal CTU in 27 miliardi del vecchio conio", ricorda Di Ianni. "La consistenza delle somme richieste aveva fatto sì che due Commissari Prefettizi, tra il 2002 e il 2009, avessero addirittura preventivato il dissesto finanziario del nostro Municipio dopo il fermo in Tesoreria di 7 milioni di euro", prosegue l'amministratore. 

"Ecco allora che, il risultato conseguito in sede di giudizio, è da ascrivere alla volontà mia, del Sindaco Pasquale Dotoli e dell'intera Giunta. Pensiamo che, alla fine, si possa raggiungere una somma risarcitoria compresa tra i 2,5 e i 3 milioni di euro contro i 3 milioni e 400mila euro indicati dal collegio giudicante di Bari nella sentenza della scorsa settimana. Un importo di gran lunga inferiore al precedente e che supporta la bontà delle nostre argomentazioni", evidenzia Di Ianni. 

"Fin dall'inizio ho creduto nella positiva composizione di questa vicenda giudiziaria. Di concerto con il Primo Cittadino e con gli altri amministratori stiamo valutando l'opzione di un ulteriore ricorso in Cassazione. E ciò per il fatto che, a mio avviso, sussistano tutti i presupposti per cui si possa contestare sia la quantificazione dell'importo sulla bonifica del sito in via Napoli sia il metodo utilizzato per il calcolo degli interessi legali. Ritengo, infatti, che non siano stati correttamente conteggiati gli interessi sul capitale iniziale", dichiara ancora Raffaele Di Ianni. 

"Sarà l'Amministrazione Civica, supportata dalla struttura tecnica dell'Ente, dall'Assessore Di Carlo e dal legale di parte, a valutare le mie considerazioni procedendo di conseguenza. Vorrei rivolgere un ringraziamento alla tecnostruttura municipale, in particolar modo all'ingegnere Cinquia e all'architetto Antonio Lucera. Entrambi hanno prestato la loro collaborazione nella stesura delle perizie e delle controdeduzioni approntate in ausilio all'avvocato Guido Maiellaro", continua Di Ianni. "Al legale difensore del Comune devo riconoscere la valenza professionale nell'illustrazione e nell'affermazione delle ragioni di cui ci siamo resi interpreti fino al brillante risultato conseguito dinanzi ai Giudici. Un ringraziamento va esteso soprattutto al Sindaco Pasquale Dotoli per la fiducia accordatami e per il suo interessamento sui diversi aspetti, correlati ad un lungo capitolo della storia amministrativa locale", ha concluso l'Assessore Raffaele Di Ianni. 

A sua volta l'Assessore al Contenzioso, avvocato Pietro Di Carlo, ha espresso viva soddisfazione per il risultato giudiziario raggiunto che "ha premiato la tenacia dell'Amministrazione nel portare avanti il contenzioso al fine di far valere le proprie ragioni e tutelare al meglio i diritti dei cittadini". "L'Amministrazione pur ritenendosi parzialmente soddisfatta dalla sentenza del Giudice di rinvio sta valutando l'opportunità di proporre ricorso alla Suprema Corte per censurare le modalità di quantificazione dell'importo di bonifica e di calcolo degli interessi", precisa in conclusione Di Carlo.

Con l'ultima espressione di giudizio ammontano a poco più di 700 mila euro le spese per la bonifica del complesso edilizio di via Napoli. Quello che - alla fine degli anni Settanta e dopo l'esproprio non ultimato dall'Amministrazione del tempo - avrebbe dovuto ospitare un'area mercatale coperta e dotata di posteggi per autoveicoli. Gli stessi Giudici hanno riconosciuto il cosiddetto 'lucro cessante' per via del mancato utilizzo, da parte dei privati proprietari, di quell'area a seguito dell'occupazione disposta dagli amministratori dell'epoca e protratta nel tempo. Comprensibilmente soddisfatto si è detto anche il Sindaco Pasquale Dotoli. "Siamo riusciti ad affermare la bontà delle nostre argomentazioni, supportati dai pareri tecnico-legali che abbiamo preparato e prodotto. 

Con il nostro intervento l'Ente Comune ha scongiurato il rischio 'bancarotta' che probabilmente avrebbe prodotto negativi effetti sui cittadini-contribuenti con ricadute non certo migliori sui servizi al pubblico. Nei prossimi mesi, come in passato, proseguiremo nell'azione di risanamento delle casse municipali e nel contenimento della spesa. Anche così intendiamo arginare la consistente riduzione dei trasferimenti dallo Stato e i profili di nuova tassazione imposti dal Governo centrale". È quanto ha fatto sapere, infine, Pasquale Dotoli.

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