IL TRIBUNALE VA VIA E I BOMBAROLI TORNANO

IL TRIBUNALE PRESIDIATO DAI CITTADINI
Certo, l’accostamento è un po’ azzardato. Ma, non v’è dubbio che la situazione psicologica determinata dall’assurda (ed infame) decisione di privare Lucera del suo tribunale non può che accendere gli animi della delinquenza, che in situazioni di precarietà sguazza con più disinvoltura. Direte che tecnicamente il ragionamento regge sino ad un certo punto. Ed è in parte vero, dato che il tribunale civile per il momento sta ancora lì a funzionare, in attesa della certificazione di morte da parte degli organi ministeriali (referendum), ma è privo della Procura della Repubblica che è stata assorbita da quella foggiana. Ed è la Procura quella che fa paura alla delinquenza, è quella che, anche nell’immaginario collettivo, si occupa del malaffare.  Certo, è che la ricomparsa dei bombaroli non prelude a nulla di buono. Non solo per il ritorno in forma piuttosto copiosa, ma soprattutto per la spavalderia con cui si agisce. Direte che  ci sono sempre le solite forze dell’ordine a coprirci la spalle, almeno sino a quando non saranno ridimensionate per effetto proprio dell’assenza della Procura  lucerina.
 E’ vero. Però, il coordinamento delle indagini penali spettava alla Procura lucerina, che aveva una visione più diretta dei problemi delinquenziali (e dell’ordine pubblico più in generale) del territorio di competenza.  Non sono questioni di poco conto almeno per chi conosce il meccanismo delle indagini. Direte ancora che non è che spostando le indagini di diciotto chilometri succeda il finimondo. Apparentemente  è così, ma bisogna tener conto che nella situazione attuale sono saltate tutte le posizioni (un vero patrimonio) acquisite nel corso di decine di anni di attività investigativa. Chi scrive queste note ha avuto modo, per ragioni giornalistiche,  di verificarlo di persona nel corso di un lunga collaborazione con le forze dell’ordine. Tornando ai tombaroli, non v’è dubbio che gli ultimi episodi hanno molto preoccupato, allarmato  i cittadini e segnatamente la categoria dei commercianti, i quali già versano in condizioni difficili, per non dire disperate, per la pesante crisi che ha ridotto all’osso il loro fatturato ( quando il fatturato ancora c’è!). Lavorare con la psicosi di vedersi arrivare addosso una bomba o di finire comunque sotto la lente di un atto intimidatorio non è bello. Ad danno della crisi generale si aggiunge la paura di veder volatilizzati in un attimo tanti sacrifici.  
Noi ci auguriamo fermamente che gli ultimi episodi appartengano alla categoria degli occasionali, altrimenti dovremmo davvero chiederci in quale in direzione stia andando la delinquenza locale e se vi sia un preciso piano destabilizzante per le categorie commerciali colpite. Un piano parente stretto, per esempio, dell’usura, dell’azione di strozzinaggio.  L’augurio è di vedere presto un risultato investigativo che ci venga in soccorso e ci dica che la situazione, per quanto difficile, debba da ritenersi comunque sotto controllo. Un sotto controllo confortato, però, da dati reali, che inducano altri eventuali malviventi a pensarci più di una volta nel momento di mettere in atto le loro azioni criminose.  Ci rendiamo anche conto che non è difficile stanare i responsabili in assenza di molti spunti investigativi, pur tuttavia bisogna fare il massimo sforzo, anche con la collaborazione di chi ha visto, per ridare tranquillità alla nostra gente. Hoc est in votis!
a.d.m.

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