A MAMMA GINA

Un altro po’della mia storia se ne andata. Ti voglio bene, ma non pensavo che così tanto mi saresti mancata. La mia vita è stata segnata da importanti lutti e, con la tua dipartita,  seppure in un’età avanzata, ho rivissuto grandi dolori ed ho vissuto per te un grande, personale dolore. Sono stata fortunata ad averti nella mia vita, a conoscerti in quel ventoso giorno, quando Ranieri mi portò a casa tua e ti vidi, appena entrai, quasi nascosta, indugiante a farti avanti, tra tua sorella e lo stipite della porta: In quell’immagine ritrovo Mamma Gina, riservata, al limite scontrosa, ma vogliosa di abbracciarti e ricca, straripante di silenzioso e composto affetto. Ti ho conosciuta, in questi anni, e ti ho sentita sempre parlare dei tuoi cari, di Danilo, di Ranieri, ma tanto e con tanto amore del tuo caro Tonino, della vostra lunga storia, bella e tormentata. Nella tua malattia, quando parlavi della tua vita senza tanti “freni” ho capito tante cose, dalle tue incerte parole, ma ripetute, ed ho compreso il perché del tuo essere così intimorita, del tuo voler rimanere “protetta” tra quattro mura per così tanti anni. Per me tu resterai sempre come un’eterna aurora, che risplende della sua luce, timida dietro i monti ed indugia a diventar giorno, ma anche forte ed improvvisa come un lampo perché eri profonda e a chi volevi bene, nelle tue rade parole, svelavi te stessa e colpivi dritta al cuore: un’aurora che sarà la mia luce in ciò che resta del mio percorso terreno ed un lampo che mi sveglierà e mi darà coraggio, nel tuo ricordo e in quello dei miei cari, ad affrontare questa vita tanto dura ma a noi tanto cara. Arrivederci, dolce mamma Gina. Grazie 
Rita
MAMMA GINA BONANTE

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