LA CASA DELLA SALUTE: LA VEDREMO COL BINOCOLO!

L'ingresso della 'cittadella della salute'
La sensazione è che ci stanno imbrogliando  con questa  presunta, fantasiosa casa della salute. Una casa che troviamo solo nella mente di coloro che l’hanno immaginata, anche col consenso entusiastico di alcuni operatori locali della sanità, una casa che avrebbe dovuto attutire o compensare  i colpi del ridimensionamento dell’ospedale “Lastaria”, che è stato sfigurato da tagli trasversali e orizzontali (chiamateli come volete!) che gridano vendetta e dei quali qualcuno dovrà un giorno pur rendere conto. Quella  che viene definita la casa della salute è in realtà la casa dello smistamento verso altri ospedali, perché a Lucera non è più possibile neppure fare una semplice di cataratta, perché il reparto oculistico, altro fiore all’occhiello, è stato depotenziato, al punto da essere ridotto a poliambulatorio alla misera vita. Adesso hanno smembrato anche il reparto di cardiologia e quell’UTIC  (Unità Terapia Intensiva Coronarica) che rappresentava l’esito di un impegno di programma che ha visto in campo lodevolmente tanti operatori della sanità e della stessa classe politica, quella che oggi si è rimangiato tutto con sfrontatezza inaudita.  Anche i quattro posti promessi da far funzionare come appendice del reparto di medicina interna sono al di là da venire, a dimostrazione che si preferisce la scure ad una programmazione che in parallelo possa portare ad un punto di equilibrio tra il nuovo e il soppresso o ridimensionato.  Giorni fa abbiano anche parlato del reparto di ortopedia, che veniva considerato una eccellenza ed è per questo è stato paradossalmente punito col la sua chiusura e con l’arretramento a semplice poliambulatorio.

Quello che è diventato l’ospedale lucerino  è visibile  e percepibile nel pomeriggio e durante le ore della  sera, quando  emerge  lo scheletro buio della struttura, ridotta ormai ad un dormitorio. Il viale antistante il “Lastaria” diventa malinconicamente  svuotato di quel traffico che un tempo lo rendeva molto movimentato.  Ma, questo è coreografia, se volete, la sostanza è che il nosocomio è la brutta copia di quello che era. Anche la struttura amministrativa è stata spazzata via, quella struttura che non è certamente secondaria rispetto alla buona funzionalità, efficienza di una azienda, specie se ospedaliera. Sulla promessa di fare del “Lastaria” la cittadella della salute ci siamo un po’ tutti appiattiti, come se si fosse abbattuta una sciagura inevitabile.  Andrebbe fatto un controllo assiduo sui movimenti dei rottamatori della salute lucerina, i quali continuano a muoversi sganciati dalle realtà locali. E che questo sia vero è dimostrato anche dalle corrispondenze che provengono dai vicini centri, laddove i rispettivi ospedali soffrono ancora di adeguamenti promessi e mai concretati. Insomma, è la stessa idea di sanità che va riconsiderata. E questo non sorprende più di tanto, posto che la salute dei cittadini è spesso affidata ai faccendieri della politica, anche quando questi si camuffano come tecnici.  

                                                                                                                      a.d.m.

Commenti

Post popolari in questo blog

ZIA ROSINELLA: COSA NE PENSAVA IL “SUO” PARROCO, Don MICHELE RICCI

30 DENARI ……………..IL PREZZO DEL SANGUE DI N.S. GESU'

NOZZE SPALLONE - ZOILA