Nuova Lucera Calcio,le Reti Diminuiscono, ma le Sconfitte Restano

Per alcuni ora ci dovremmo accontentare del fatto che il Lucera non subisce più punteggi quasi tennistici! Insomma, la risalita verso la salvezza partirebbe dalla constatazione che la squadra non lascerebbe più il terreno di gioco sotto il peso di sconfitte al pallottoliere! Chi si accontenta gode, dice un vecchio proverbio!  Resta  il problema che permangono le sconfitte, che sono quelle che fanno testo nel calcio e nello sport in genere. Tutto il resto appartiene al mondo delle chiacchiere. Ormai, siamo strapazzati da tutti, per cui veniamo considerati i mendicanti del torneo, noi che dovremmo meritare ben altra considerazione. Francamente – e lo abbiano detto in altra circostanza – restiamo avviliti quando dobbiamo registrare le sconfitte con il Celle San Vito che – con tutto il rispetto- un tempo ci ospitava sul proprio campo per le sedute di allenamento! Anche all’interno delle sconfitte, sorge il problema dei giovani. Ma di quali giovani parliamo? Si ha la sensazione che questi giovanotti non possono giustamente essere ritenuti maturi anagraficamente, ma potenzialmente non posseggono neppure la dotazione tecnica-agonistica in grado di ben figurare, almeno nei confronti di squadre pari forza. Vogliamo dure che il drappello dei nostri giovani appare inadeguato a fornire almeno il minimo indispensabile per evitare di essere presi a sculacciate dagli avversari. 

 Questione di preparazione? Forse. Ma, questa preparazione quando termina, tenuto conto che siano a dicembre senza che in campo si siano visti dei maratoneta?  Non solo. E’ vero che ai giovani manca l’esperienza, ma è altrettanto vero che dovrebbero essere spesi  in campo la loro freschezza, il loro dinamismo, tutto il loro bagaglio atletico, che rinviene proprio dalla verde età. Neppure questo accade e allora viene da dire che pure il reclutamento giovanile è avvenuto con criteri discutibili.  Noi non sappiamo cosa intenda fare la società per non sprofondare nel ridicolo. Il silenzio, certo, non aiuta a intravedere qualche forma di riscossa.  Ci sarebbe da ripetere che il copione è stato largamente previsto, soprattutto da chi scrive queste note. Ma, detto questo cosa cambia? Nulla. E, allora, sarebbe il caso che qualcuno uscisse allo scoperto per farci capire in quale direzione si intende procedere, prima che sul capo della società e della città possa scendere  quella commiserazione, che potrebbe aprire un solco incolmabile. Forse anche l’allenatore Carlo De Masi si è buttato in una avventura  dai contorni compromessi, probabilmente solo perché voleva smaltire l’amarezza di essere stato immotivatamente allontanato dall’Ascoli. Un tentativo di riscatto comprensibile, ma che faceva a pugni con la logica già al suo sorgere.

 a.d.m.

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