IL CENTRO STORICO DI LUCERA CADE A PEZZI

LE ROVINE DELL EDIFICIO IN PIAZZA DUOMO SENZA TELI

Per il centro storico di Lucera si fanno solo chiacchiere.  E, intanto, il gioiello della città  sta cadendo a pezzi, si sta letteralmente sfaldando un patrimonio inestimabile, che in alcuni punti rischia di rovesciarsi sui passanti, increduli di assistere ad un vero scempio di storia, di cultura e talvolta di arte. Ormai, più che di centro storico bisognerebbe parlare di pezzi del centro storico, tanta è la dimensione delle parti ormai cadenti, pericolose  o vittime dell’usura del tempo.  Fa pena vedere tanti edifici stare in piedi in difficile equilibrio o ingabbiati tra tiranti, pannelli protettivi  e sostegni vari per salvare belle facciate o angoli suggestivi della vecchia Lucera. E’ un patrimonio di notevole valore, che si va consumando tra l’indifferenza generale. Tutte le promesse delle campagne elettorali sono andate a farsi benedire, a dimostrazione che la nostra classe politica è bugiarda, inaffidabile, irresponsabile. Si parla giustamente dell’urgenza di approvare il PUG per delineare   il futuro urbanistico della città in periferia. Va bene. Però, anche per questo strumento i balletti non si contano, pur in presenza di una crisi dell’economia, che dovrebbe consigliare, anzi imporre decisioni tempestive e provvedimenti adeguati. All’interno del problema generale dell’edilizia e dell’architettura lucerina, la salvaguardia del centro storico cittadino dovrebbe stare in prima posizione, perché la distruzione del vecchio patrimonio edilizio significa cancellare la stessa memoria di Lucera, che, proprio per il suo passato, narrato e documentato attraverso i suoi palazzi, è considerata patrimonio dell’antichità. 

 Difficile dire da quale parte iniziare per mettere le mani alla soluzione.  L’emblema di tale situazione di disastro e di dissesto é Piazza Duomo, che è ancora deteriorata da quell’ex asilo. E non solo per la sua originaria funzione ormai compromessa, ma soprattutto per le condizioni di abbandono in cui è ridotto, al punto che la sua facciata è stata coperta da squallidi teli, che ne nascondono le vergogne. Lo spettacolo che offre la piazza centrale della città è davvero deprimente e dovrebbe richiamare tutti gli amministratori, vecchi e nuovi,  a battersi il petto  per le inadempienze colpevolmente consumate. Spostandosi lungo le vie della città, all’interno del vecchio perimetro, è possibile constatare il degrado assoluto dell’impalcatura urbanistica della città, con punte quasi allarmanti, che, in alcuni casi, diventano anche questioni igieniche, come, ad esempio, nei vicoli intransitabili a ridosso delle case. La salvaguardia e la valorizzazione del centro storico non è solo un fatto autocelabrativo in nome del passato, sia pure prestigioso.   

C’è anche una questione economica, perché presentare all’esterno questo patrimonio  in termini dignitosi significa anche attirare flussi di visitatori, che lasciano qualche soldino sul campo, in un momento in cui l’economia locale piange da tutte le parti. Insomma, per farla breve, la messa in vetrina del patrimonio di antichità è anche un affare economico, che non guasta mai, specie nei momenti si sofferenza sociale. L’urgenza del problema non è avvertita e questo rende le cose più preoccupanti. Tenuto conto che rivitalizzare il centro storico non è cosa da poco e realizzabile in poco tempo, si deduce che quando si porrà mano ai relativi progetti di recupero il centro storico sarà ridotto ad uno scheletro, ad un ammasso di macerie, ad un cimitero, come dire alla distruzione della vecchia Lucera. E’ questo che si vuole? C’è ancora qualcuno in circolazione consapevole della gravità della situazione? Se c’è si faccia vivo!

 a.d.m.
Via Gramsci di Notte

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