L’OSPEDALE DI LUCERA E’ DIVENTATO UN PLESSO!

L'Ingresso Pedonale dell'Ospedale
L’ospedale “Lastaria” di Lucera non è più un ospedale (perdonateci il gioco di parole!), bensì un plesso. Si, proprio un plesso, come un plesso  scolastico. Solo che quello scolastico ha un prestigio complessivo di tutto riguardo, quel prestigio che il nosocomio ha decisamente perduto. Seguiteci.  Già nella classificazione dell’ASL  l’ospedale lucerino, anzi il plesso lucerino è inquadrato nella “PO S.Severo-Torremaggiore, Stabilimento di San severo” e questo conferma  quanto si è già detto nei giorni scorsi: il “Lastaria” è, ormai, diventato una dependance  del “Masselli” di San Severo, una sorta di filiale che annulla e mortifica cinquant’anni di storia ospedaliera territoriale e in prima luogo della città, Lucera, che ne era la massima espressione. Non si deve pensare che si vuol fare una questione campanilistica, cioè di avere a disposizione un ospedale a tutti i costi, per un fatto di immagine, pur in presenza di evidenze che ne potrebbero sconsigliare la tenuta, in un momento in cui bisogna tenere d’occhio i relativi costi di gestione. L’operazione è stata fatta  con la giustificazione che bisogna ridurre le spese perché la sanità pugliese è allo stremo dal punto di vista finanziario. Nulla da dire sull’affermazione di principio. Ma, i tagli bisogna farli col senno in zucca, non trascurando la funzione sociale della struttura da tagliare. 

Non solo. Le grandi menti della sanità pugliese sanno perfettamente dove stanno gli sprechi e conoscono l’area  laddove si annidano tanti fannulloni: medici, infermier,i personale amministrativo e ausiliario.  E gli sprechi stanno anche tra i soloni della sanità, che per essere soloni avrebbero dovuto amministrare le finanze in modo diverso, corretto. Per esempio: come giustificare i progressivi ampliamenti della struttura ospedaliera lucerina se all’orizzonte vi era il proposito di eliminare reparti e servizi fondamentali? Alcune nuove opere sono sorte appena qualche anno fa, proprio a ridosso della decisione di ridimensionare il “Lastaria”! Lo svuotamento dell’ospedale è sotto gli occhi di tutti. Un ospedale che ha perso la sua anima, la sua identità, la sua progettualità, con medici e personale in genere  che girano a vuoto alla ricerca e alla rincorsa del tempo che fu.  

Ammesso e non concesso che col dimagrimento degli ospedali si sia raggiunto qualche risultato per il conto economico nella sanità, non si è per caso raggiunto il risultato opposto nei presidi che si sono dovuti accollare le utenze di quelli soppressi e che ora appaiono più ingolfati di prima? Anche la qualità dell’assistenza (peraltro già ridotta ai minimi termini!)  è andata a farsi benedire, come si evince dalla sostanziale insipienza con cui ai pronto soccorso vengono accolti coloro che hanno bisogno di essere ascoltati e curati. E’ evidente che anche quanti qui operano soffrono del fiato corto dell’attuale organizzazione, ma questo, comunque, non deve mai scaricarsi sulle spalle della povera gente. Perché, loro, i soloni e sapientoni sanno dove potersi curare al meglio, magari anche senza sborsare un euro!



 a.d.m

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