CADUTO IL SILENZIO SULLA DIRETTISSIMA PUGLIA -MOLISE-LAZIO

Qualche anno fa sembrava che la tanto osannata (e mai realizzata) direttissima ferroviaria Foggia-Lucera-Campobasso-Roma - quella chiamata delle tre regioni, appunto Puglia, Molise e Lazio - potesse vedere la luce, sulla scorta di uno di studio fattibilità finanziato dalla Regione e redatto tecnicamente dalle Ferrovie del Gargano, che, peraltro, ha già realizzato un tratto moderno sulla Lucera-Foggia, soppressa nel lontano 1967 perché ritenuto impropriamente (visti i risultati!) ramo secco. Rispetto ai recenti dibattiti in corso circa il potenziamento e l’ammodernamento della nostra rete ferroviaria e, in particolare, quella che ci lega al versante adriatico, la linea menzionata in apertura non è di minore importanza. Si fa un gran parlare della TAV Torino Lione, che viene considerata strategica per quel versante, pur avendo già collegamenti sufficienti, come sostengono quelli che stanno boicottando i cantieri per la realizzazione della nuova linea.  Come dire è un di più rispetto all’esistente, anche se quest’ultimo non va mai fermato rispetto alla dinamica evoluzione dei movimenti di persone e mezzi. Naturalmente qui si sono trovati i mezzi in un momento in cui lo Stato dice di avere le casse vuote. Qui si manda l’esercito per assicurare la esecuzione dello svolgimento dei lavori. Le pene incominciato quando si va verso il Sud, dove si pretendono collegamenti più veloci con la dorsale adriatica, come si evince anche dalle continue sollecitazioni della stampa. A scendere le cose si fanno ancor più complicate. 

Qui non esiste proprio una linea ferroviaria, anche a scartamento ridotto, che possa collegare ben tre regioni o, meglio, che possa attraversare zone interne che allo stato vivono di isolamento e che da un collegamento ferroviario moderno e veloce potrebbero vedere sollevata la propria economia. Non solo. Col collegamento ferroviario diretto si risparmierebbero  circa 75 chilometri di strada, il che non è poco in un contesto in cui le distanze hanno una forte valenza pure in termini di costi. E, sempre scendendo  al Sud, non si comprende perché è stata accantonato il progetto di istituire a Foggia la promessa “Autority per il Controllo Alimentare”, che pure aveva il consenso bipartisan di tutti i partiti e che veniva ritenuta strategica in un contesto di agricoltura diffusa e ad alta specializzazione. Viceversa si è dato spazio all’”Autority per il Trasporto” a Torino,  zona che pure non ha particolari meriti rispetto al nostro territorio e per la quale, sono state trovate subito le risorse, quelle che mancano per la consorella foggiana.  Importante sottolineare le motivazioni, perché dalle nostre parti la giustificazione ricorrente è sempre quella della mancanza dei fondi.  Su questi temi cade un silenzio che, se non è colpevole, è quantomeno sospetto. Si ripete l’errore di andare incontro sempre a quelli già piazzati bene, relegando i poverelli ad arretrare sempre più ai margini delle difficoltà e, talvolta, della povertà.  Ancora una volta non si registrano prese di posizione da parte di tutta la politica, che pure annovera la presenza di molti nostri uomini nelle stanze del potere. Siano alle solite.  E’ vero che gli altri ci ignorano e, talvolta, ci maltrattano, ma noi li lasciamo fare  indisturbati, come se fossimo destinati alla autoflagellazione!

 Antonio Di Muro

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