A LUCERA GUARDIA MEDICA DA TERZO MONDO!

L'INGRESSO DELL'OSPEDALE LASTARIA
Non è dato sapere se qualcuno dei nostri lettori ha avuto modo di conoscere le condizioni logistiche in cui opera la Guardia Medica di Lucera.  E se ha avuto modo di constatare il grado di inadeguatezza strutturale di questo importante punto della sanità, struttura, che rappresenta un insostituibile presidio di prima linea (a monte di eventuali ricoveri), prezioso per i cittadini, soprattutto  di notte e quando di giorno i medici di base chiudono i loro ambulatori.  E’ una condizione davvero umiliante per i medici- operatori che qui lavorano e per quanti sono costretti a farvi ricorso, una condizione che allo stato non si giustifica in alcun modo, posto che i locali dell’ospedale allo stato sono ora talmente capienti da poter ospitare un reggimento, come suole dirsi banalizzando l’argomento.  In pratica, i locali della Guardia Medica, modesti per estensione e per arredamento, si trovano all’interno di una sorta di strozzatura del nosocomio, in un angolo così angusto e poco presentabile da mettere in soggezione quanti ricorrono all’aiuto del medico di turno, il quale, a sua volta, deve muoversi contando i centimetri dello spazio a sua disposizione. Sembra una struttura abbandonata, non tenuta in alcuna considerazione, benché il suo ruolo di filtro,come detto, è essenziale per un primo approccio ai problemi dell’utenza e, se possibile, per alleggerire il lavoro del vicino pronto soccorso, spesso  utilizzato  bypassando la stessa Guardia Medica. 
Insomma, è deprimente  essere ospitati in una sede assolutamente insufficiente, dove il rapporto medico-paziente si deve ridurre necessariamente ad un frettoloso approccio burocratico, posto che non vi sono le condizioni essenziali per poter dire che questo importante comparto della sanità sia perfettamente agibile. Eppure, la Guardia Medica e il Pronto Soccorso dovrebbero rappresentare il biglietto da visita della sanità territoriale e dell’ospedale di riferimento, non solo perché, come detto, rappresentano un importante filtro prima di procedere ad eventuali ricoveri, ma anche perché la loro dislocazione logistica viene ritenuto psicologicamente importante per prepararsi mentalmente e psicologicamente in presenza del percorso operativo di intervento.  Invece, non è così e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il problema di trasferire la Guardia Medica non dovrebbe ora presentare particolari problemi. Nell’ospedale sono stati trasferiti i Poliambulatori di Via Trento (ex Inam) per esuberanza di locali, a seguito della cessazione dell’attività di alcuni reparti. A nostro modo di vedere le cose, ci sarebbe anche la  possibilità di sistemare altrove la Guardia Medica e di ridarle quella dignità che merita.  Non solo trasferirla, ma anche farlo velocemente, allertando quella sensibilità che bisognerebbe avere per una struttura collaterale che non è seconda ad alcuna. C’è da augurarsi che ciò avvenga un tempi rapidi. Ma, non quelli della politica, perché questa è tutt’atro che veloce, se non quando occorre preoccuparsi di spartizioni clientelari! 
a.d.m.

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