LA REGIONE PUGLIA NON HA RISPOSTO ALL’APPELLO

La folla presente davanti al palazzo di Giustizia il giorno del trasporto dei faldoni
Per la salvezza del nostro tribunale la Regione Puglia non ha risposto all’appello. L’iniziativa di salvare il salvabile attraverso un referendum abrogativo è un escamotage per salvare l’anima a qualcuno, posto che i risultati  avranno solo un significato simbolico che non modificheranno la situazione.  Il fatto è che la Regione Puglia è stata l’eterna assente mentre infuriava la lotta per evitare che la legge Severino scattasse come una mannaia sul nostro presidio giudiziario, fiore all’occhiello nel comparto in questione. Eppure, da più parti è stato invocato tale intervento, per cui non vi è alcuna elemento che possa in qualche maniera  giustificare l’assenza del massimo consesso regionale. C’è stato solo un pallido comunicato del Presidente del Consiglio Regionale, Filippo Introna, comunicato che aveva tutta l’aria di assicurare una inutile comparsata sullo scenario della lotta  in corso. Certo, con un intervento massiccio, convinto, formalmente forte della Regione tutto la storia avrebbe potuto avere un’altra pagina finale, che definire ora  vergognosa è ben poca cosa, in considerazione della ferita inferta alla città e al circondario anche in termini sociali.  Si, perché la presenza di un tribunale della valenza di quello lucerino mette in movimento una serie di attività di marca economica, che da ossigeno a tanti settori in difficoltà. A parte, beninteso, l’importanza di tenere al centro della lotta alla criminalità un punto di riferimento che si raccorda in presa diretta con tutte le espressioni delle forze dell’ordine. 

Ci procura fastidio citarci, ma dobbiamo ricordare che in questo spazio  abbiamo a suo tempo lamentato proprio l’assenza della Regione Puglia, che era in ben altre faccende affaccendata. La scellerata legge Severino (Governo Monti) andava bloccata sul nascere. E lo si poteva fare perché non è giunta senza preavviso sul capo delle nostre istituzioni e dei politici. Di questa riforma si parlava da tempo e si sapeva anche che a volerla erano soprattutto i magistrati, che avevano tutto l’interesse a forzare la mano per questioni di una più agevole collocazione ambientale. La politica, che ora si straccia le vesti, aveva tutte le possibilità di bloccare la Severino e compagni già col Governo dei cosiddetti tecnici. Invece, alla signora è stata lasciata il campo libero, consentendole di far nascere quello che è davvero un mostro.  Quello di penoso che sta succedendo nei tribunali soppressi è sotto gli occhi di tutti. E’ uno scandalo che la Giustizia sia ridotta  nello stato in cui l’ha portata la nuova geografia, con la conseguenza che a pagare  i danni saranno soprattutto i cittadini.Voleva essere diversamente? 

Dunque, non solo la Regione Puglia ci ha scippato di fatto il nostro ospedale (ridotto ad un  ambulatorio o, se volete, ad un nosocomio di smistamento), ma nulla ha fatto per tenere in attività almeno il tribunale.  Un territorio letteralmente schiacciato, mortificato, deluso, abbandonato da una maggioranza di sinistra guidata da un personaggio di estrema sinistra che vorrebbe far intendere che si pone in difesa delle popolazioni più deboli. Se questi sono i risultati è meglio fare a meno di tale tipo di politica, animata da pifferai stonati. Si continua a combattere. Nessuno vuole mollare la presa. E così sia. Ma, lo ripetiamo ancora una volta e non per essere  pessimisti ad oltranza che il risultato finale non sarà modificato. Dovremo tenerci quest’altro saccheggio del nostro patrimonio che ai signori politici  non è costato nulla, ma  alla nostra gente si. Se qualcuno si ricordasse quando andrà a portarsi nella cabina elettorale!

 a.d.m.

Commenti

Post popolari in questo blog

ZIA ROSINELLA: COSA NE PENSAVA IL “SUO” PARROCO, Don MICHELE RICCI

30 DENARI ……………..IL PREZZO DEL SANGUE DI N.S. GESU'

NOZZE SPALLONE - ZOILA