Jean De Sperati…………….il falsario italiano vittima della sua Arte

JEAN DE SPERATI
Erroneamente si pensa che i maestri siano solo quelli che riescono nella loro arte ad essere unici ed inimitabili, ma la storia molte ha sconfessato questo comune  ritenere.Infatti molti falsari sono riusciti ad essere non solo all’altezza dei maestri che hanno realizzato l’opera ma ancor di più ad ingannare i più famosi e accreditati studiosi. Oggi parleremo dell’uomo riconosciuto all’unanimità ,come il più abile falsificatore di rarità filateliche che sia mai esistito. Egli si è guadagnato la sua fama grazie a delle imitazioni talmente accurate da ingannare l’occhio dei più rinomati esperti del suo tempo, al punto che si ritiene tutt’oggi che numerose sue contraffazioni vengano accuratamente conservate tra le più importanti collezioni del mondo. Giovanni De Sperati nasce a Pisa nel 1884. Poichè i suoi parenti erano facoltosi possessori di cartiere e fabbriche di cartoline, egli fin da piccolo ebbe la possibilità di studiare da vicino il mondo della fotografia, delle tecnologie di stampa e della chimica. Piuttosto che all’attività di famiglia, Giovanni decise  di mettere le competenze acquisite nel tempo al servizio della sua passione per i francobolli. Trasferitosi in Francia, Jean (Giovanni) iniziò con la contraffazione dei più rari esemplari sammarinesi del tempo, che venivano puntualmente esaminati e certificati come genuini dai periti. Da lì, decise di dedicarsi a tempo pieno all’ “arte” della contraffazione, selezionando rigorosamente i propri modelli tra i più interessanti francobolli provenienti da ogni parte del globo.Egli realizzava i falsi partendo da francobolli autentici, di minor valore ma con le medesime caratteristiche cartacee e di filigrana di quelli che sarebbero dovuti diventare. Questi venivano decolorati chimicamente e sulla loro superficie veniva stampata la nuova vignetta.Ma questa redditizia e truffaldina attività venne scoperta nel 1942, quando una sua lettera che conteneva parecchi francobolli falsi venne intercettata dalle Poste francesi. Il materiale contenuto fu requisito dalle autorità, ma non perchè ritenuto falso. Jean venne accusato di esportare ingenti quantità di capitali senza la licenza necessaria e soprattutto senza pagare le relative tasse. Davanti al giudice professò la sua innocenza dichiarando che il materiale incriminato era semplicemente un’imitazione da lui stesso prodotta, che non si trattava di valori ufficiali,ma la relativa perizia redatta da alcuni tra i più autorevoli periti dell’intera Francia,confermava l’autenticità dei francobolli incriminati. De Sperati venne condannato al carcere  per menzogne e frode fiscale. Nel 1954, ormai settantenne, per esigenza economica, vendette alla British Philatelic Association per 40.000 dollari i suoi strumenti di lavoro per le falsificazioni.Sotto a destra un francobollo di Lubecca ritenuto falsificato da De Sperati.

Giuseppe AUFIERO

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