ANCORA UNA SCONFITTA PER LA NUOVA LUCERA CALCIO

Ancora una sconfitta per la Nuova Lucera calcio battuta per 2-1 in casa del Carapelle. Nonostante la gara persa, gli uomini di De Paolis hanno disputato una buona partita ed hanno tentato in tutti i modi di portare a casa il primo punto della stagione. In gran spolvero Barisciani, vero protaginista della partita, che ha avuto nel finale della gara ben tre occasioni per pareggiare. I biancocelesti sono andati sotto di due gol nei minuti finali del primo tempo ad opera dell'ex Gravinese e di Ciccone. A differenza delle altre gare non si sono persi d'animo ed hanno reagito e realizzato il primo gol ufficiale della stagione in apertura di ripresa. Carrara non ha sbalgliato il calcio di rigore concesso per un fallo subito da Barisciani ad opera di Longo che è stato espulso. La gara, come detto, si è conclusa con i biancocelesti in superiorità numerica che hanno sfiorato più volte il pareggio. De Paolis ha schierato tra i pali l'esperto Corcelli che ha dato, nonostante le reti subite, più sicurezza al reparto. Domenica ancora una trasferta per gli svevi ad Altamura.  





RISULTATI E CLASSIFICA DELLA 3^ DI CAMPIONATO

Carapelle-Nuova Lucera Calcio 2-1

Cellamare-Gargano Calcio 3-0

Fortis Murgia-Bitonto 0-3

Giovinazzo-Atletico Corato 0-1

Monte Sant'Angelo-Real Modugno 0-2

Nuova Andria-Canosa 0-1

Real Bat-Sporting Altamura 1-5

R.Rutiglianese-Celle San Vito 0-1

U.C.Bisceglie-Virtus Bitritto 2-2



Bitonto 9

Cellamare 7

Carapelle 7

Sporting Altamura 7

Atletico Corato 7

Real Modugno 6

Virtus Bitritto 4

Real Bat 4

Canosa 4

Celle San Vito 3

Monte Sant'Angelo 3

Giovinazzo 3

Nuova Andria 3

U.C.Bisceglie 3

Fortis Murgia 3

Rinascita Rutiglianese 3

Gargano Calcio 0

Nuova Lucera Calcio 0



IL COMMENTO



NUOVA LUCERA CALCIO: E’ COME SPARARE SULLA CROCE ROSSA

E’ come sparare sulla Croce Rossa. Si sta ripetendo il copione dello scorso anno. Il fatto è che i consigli remunerati non si ascoltano.  Il Lucera Calcio si trova in coda alla classifica e non tanto perché non ha saputo conquistare punti, quanto per aver espresso un gioco da modesto oratorio, nonostante gli innesti dell’ultima ora.  Ormai, andiamo a fare brutte figure anche a Celle e Carapelle, che un tempo erano i nostri campi di allenamento, con tutto il rispetto che doverosamente si deve a queste due realtà calcistiche. L’augurio è che, come nello scorso campionato, le cose possano migliorare strada facendo, probabilità che allo stato è inimmaginabile, perché le situazioni acciuffate in extremis difficilmente si ripetono. Ma, tant’é. Ormai, un po’ tutti (guardare i commenti) si sono abbandonati, chi più, chi meno, al pessimismo, anche quelli che un tempo un erano strenui difensori dei programmi societari. Pure  quest’anno i dirigenti (o parte di quelli della precedente gestione) si sono illusi di potersi avviare senza un retroterra, anzi con un retroterra che aveva franato. Abbiano detto che senza una seria programmazione non ci costruisce nulla. Concetto valido per tutte le attività. Del che deve essersi reso conto soprattutto l’allenatore Pietro Maiellaro, il quale, pur essendo lucerino, ha preferito trovarsi altra destinazione che, tra l’altro, non sembra corrisponda al suo blasone di calciatore. Ma, per lui era importante trovare una piazza con una società meno liquida e con un buon retroterra, quello lasciato dall’altro lucerino De Masi. Maiellaro si è reso conto che non poteva ripetere il miracolo (salvezza) dello scorso campionato, per cui ha pensato di togliere il disturbo prima che la situazione potesse bruciarsi definitivamente. 

 Certamente, lo ripetiamo, è ammirevole lo sforzo che si intende fare per non far morire il calcio a Lucera. Non è questo il problema. Però, sarebbe il caso finalmente di misurare le proprie forze e di  darsi una prospettiva più realistica, anche se, forse, dolorosa. E’ sconcertante vedere questo Lucera arrancare su tutti i campi, senza anima e corpo. Una compagine che è la brutta, bruttissima copia di quella che abbiano conosciuto nei migliori anni, anche di quelli più recenti a firma, ad esempio, di Gianni Pitta. Se, come si dice, il calcio deve servire anche a dare all’esterno una buona immagine della città, non è questo il modo per farlo. Discorso duro questo, ma necessario. I progetti non possono essere realizzati senza risorse, per cui non è disonorevole o disdicevole prenderne atto e regolarsi di conseguenza. Ovviamente, col ringraziamento a quelli che hanno tentato di non mollare sino  all’impiego dell’ultima stilla di energia!

 a.d.m.

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