SI RESPIRA ARIA DI OTTIMISMO NEL LUCERA CALCIO
LA CURVA DEGLI ULTRAS DELLO STADIO DI LUCERA |
Si respirerebbe aria di ottimismo nel Lucera Calcio. Se veramente é così, ci sarebbe da aprire il cuore alla speranza circa la disputa di un campionato senza troppe fibrillazioni alle coronarie, già messe male per le note vicissitudini degli ultimi eventi. Dinanzi alle solite perplessità di alcuni organi di stampa, i dirigenti reduci della società hanno fatto sapere, alquanto incavolati tramite il quotidiano regionale, che non c’è alcun rischio in relazione alla probabilità che il Lucera non partecipi o rinunci al campionato in corso d’opera. Comunque, la squadra si presenterà al nastro di partenza, facendo affidamento soprattutto sui giovani, ovviamente per ragione di costi. Nessun cenno al programma finanziario, al punto che qualche collega sarcasticamente ha fatto questa battuta maliziosa: e i quattrini dove stanno? Il solito refrain che aleggia ogni qualcosa il torneo deve ripartire. Non si sa, anche questa volta, come si farà, posto che anche alcuni di quelli che fino all’ultimo hanno pensato di poter andare avanti col portafoglio leggero hanno lasciato la nave bianco celeste.
Il discorso dei giovani di per sé non è da buttare via, specie in questo momento che vede anche le grandi squadre della seria A seguire la stessa linea verde. Ma, il discorso dei giovani è un po’ qualunquistico e pure infarcito di generalizzazione. Intanto, bisogna farlo quando alle spalle c’è un vivaio fiorente, seguito, coltivato, organizzato, fatto crescere in vista degli utilizzi in prima squadra. E a Lucera non c’é. Non si possono far schierare in campo, quasi d’incanto, undici ragazzetti che forse hanno solo l’esperienza limitata di un oratorio. I quali, una volta messi in campo, si sciolgono alla luce del sole. I giovani vanno prima preparati e successivamente innestati con gradualità, preferibilmente a fianco di gente che ha già una discreta esperienza, che possa prenderli per mano e dar loro la giusta dritta sul modo di affrontare gli avversari nelle diverse fasi di un incontro di calcio, sia in riferimento alla tenuta della posizione, che all’atteggiamento da avere nella fase di attacco o nell’occorrenza di difesa. Nel frattempo, va tenuto d’occhio anche il momento della limatura tecnica per quelli maggiormente dotati di particolari qualità individuali.
Altrimenti si rischia di andare allo sbando, con le figuracce che abbiamo già visto anche nel finale dello scorso campionato. Noi ci auguriamo che quelli che hanno coraggiosamente deciso di resistere abbiano bene valutato queste cose, pure perché non avranno a disposizione l’allenatore Pietro Maiellaro, il quale ha preferito cambiare aria (è andato all’Ascoli Satriano), forse non condividendo il percorso della dirigenza e immaginando già i pericoli che avrebbe corso stando alla guida di una squadra con i fondamentali discutibili e, comunque, non sufficientemente cautelativi circa l’espletamento di un campionato almeno dignitoso. Noi ci auguriamo, lo ripetiamo, di essere in questo momento troppo rigorosi e che i fatti vadano in tutt’altra direzione. Perché quello che ci preme è che il Lucera Calcio torni ad essere competitivo e rispettato su tutti i campi di gioco. Coprirci il capo di cenere non costerebbe nulla, se a motivarlo ci fosse un Lucera Calcio finalmente prestigioso e schioppettate. Come una volta!
a.d.m.
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