Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme a Lucera, una nota sulla sua presenza alle Celebrazioni religiose e liturgiche

Probabilmente a tutti non è chiara la fisionomia, la storia e la rilevanza dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme (O.E.S.S.G.), per cui spesso si sentono attribuirgli nomi strani, formulare domande e interrogativi giustificati e a volte anche impropri, discettare (e spesso denigrare) sulla sua presenza, oggi abbastanza corposa e vistosa, alle Celebrazioni religiose e liturgiche.

Riteniamo quindi sia necessario fare un po’ di chiarezza e di (sintetica) informazione.
L’Ordine Equestre è la naturale discendenza di quello fondato pressoché sicuramente da Goffredo di Buglione nell’anno 1099 allorché, su invio del Papa Urbano II, si svolte la prima Crociata volta a liberare dalle mani degli infedeli le memorie storiche di Gerusalemme e di tutta la Terra Santa. Da allora l’Ordine, con alterne vicende comprensibili a causa del cambiamento dei tempi e delle situazioni, ha sempre avuto un ruolo preminente e privilegiato all’interno della Chiesa, quale testimone della custodia e della venerazione dei Luoghi Santi, in cui si sono svolti tutti gli eventi della Redenzione dell’Uomo. Lì Nostro Signore è stato preannunciato, lì si è incarnato, lì è nato dalla Vergine Maria, lì è vissuto ed ha esposto il Vangelo, lì è morto sulla Croce, lì è Risorto e si è manifestato agli Apostoli ed ai Discepoli, lì Maria ha ricevuto lo Spirito Santo, da lì la Vergine Maria è stata Assunta in Cielo in anima e corpo, primizia dei redenti.
Il Cristiano (e lo dimostrano i numerosissimi pellegrinaggi che si svolgono ogni giorno in Terra Santa) non può prescindere dunque dalla Terra Santa, non può non averla sempre presente nella sua vocazione religiosa, non può non fare riferimento continuo ad Essa.
Ecco perché la Chiesa, nel corso dei secoli, ma principalmente in questi ultimi tempi, ha consegnato all’Ordine Equestre lo speciale compito di “rappresentare” dovunque nel mondo questa realtà che è terrena e nello stesso tempo soprannaturale. Di “testimoniare” cioè, con la sua presenza, la stessa Incarnazione del Cristo; e principalmente l’esistenza del SEPOLCRO VUOTO di Nostro Signore. Vuoto non perché il Suo Corpo si è consunto o sia stato trafugato, ma perché Cristo è RISORTO: ed in ciò si sostanzia la nostra Fede, altrimenti (come dice San Paolo) sarebbe vana.
Nei primi secoli il compito dei Cavalieri del S. Sepolcro era quello di custodire i Luoghi Santi (e principalmente la Basilica del S. Sepolcro), anche a costo della propria vita: e la storia ci dice che furono in tanti a perderla per questo glorioso fine; poi fu quello di garantire ai Pellegrini la sicurezza del pellegrinaggio e la loro accoglienza in quella Terra impervia e spesso ostile.
Di seguito, ed essenzialmente a far tempo dalla prima metà del XIX secolo, cioè dalla revisione degli Statuti ad opera di S. Santità il Beato Pio IX, all’Ordine fu consegnato il ruolo di difesa e conservazione dei Luoghi Santi non più con le armi da guerra, ma con quelle della Fede della Speranza e principalmente della Carità.
Tutti i successivi Pontefici hanno riconosciuto poi all’Ordine un ruolo sempre più importante, rilevante e ne hanno definito gli scopi; introducendo per esempio anche le Dame, in qualche modo eredi delle Canonichesse della Basilica del S. Sepolcro, quali custodi anch’Esse dei Luoghi di Gesù, novelle Marte dedite alla cura ma anche alla preghiera.
Ma essenzialmente all’Ordine fu assegnato il ruolo di testimonianza della Fede con la vita specchiata e con le opere nella comunità.
Tanto che è imprescindibile per un Cavaliere e per una Dama formarsi continuamente alla luce del Vangelo e testimoniare con la sua presenza continua, costante la verità anche storica della Fede Cristiana fondata sulla vera Incarnazione del Cristo in Terra di Israele, e quindi la Sua Morte e la Sua Resurrezione.
E tanta rilevanza ha dato la Santa Sede all’Ordine da essere l’unico da Essa riconosciuto, di sub-collazione (cioè di non diretta costituzione pontificia) ed acquisendo così – anche in questo caso unico - la Personalità Giuridica Vaticana per opera di S. S. il Papa Pio XII.
Ecco perché, essendo un Ordine con personalità giuridica vaticana; non una semplice associazione, non un’opera pia, non una congregazione o simile aggregazione, ha conservato e conserva dei privilegi, delle prerogative, che – lungi dall’essere vuoto appannaggio dei singoli adepti – appartengono all’Istituzione in quanto tale, deputata al ricordo ed alla testimonianza in ogni occasione e circostanza, essenzialmente religiosa, della Terra Santa.
Da qui la sua presenza - laddove l’Ordine sia vivo e vitale e perfettamente inserito nella, ed in sintonia con la, ecclesialità della Diocesi di appartenenza - continua ed, in qualche modo, riservata a ciascuna delle Celebrazioni religiose e liturgiche.
A solo titolo di esempio si evidenzia che a Parigi, la organizzazione e lo svolgimento della Processione dell’Assunta (Notre Dame) Patrona della Città (come della nostra Lucera) e dell’intera Francia, è appannaggio esclusivo dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro, che organizza e svolge il pio esercizio per tutta l’Ile de Paris, sulla Senna e nel centro storico della Città.
Dal punto di vista civile l’Ordine poi, di natura vaticana quindi, è l’unico, insieme solo a quello Sovrano Militare di Malta, ad essere riconosciuto ex lege dallo Stato Italiano, per il che gode dei privilegi e prerogative di utilizzo del titolo e delle precedenze, che seguono solo quelle riservate all’Ordine della Repubblica.
Pertanto, sin dal giorno della sua costituzione in Lucera, la Delegazione lucerina ha goduto e gode della stima, della fiducia e delle attenzioni del Nostro Vescovo, che concede all’Ordine (e, si ripete, non ai singoli componenti) il privilegio, l’onore, ma anche l’onere, di essere presenti alle maggiori Celebrazioni Liturgiche e Religiose, e di accompagnare e precedere il Clero Diocesano quale scorta d’onore ma anche ed essenzialmente quale testimone – come detto – dei Luoghi Santi in cui si è realizzata, e per davvero, la Redenzione dell’Uomo.
Finché questo onore, onere e sicuro privilegio ci verrà riconosciuto e consentito dall’Autorità Episcopale (come in tutte le parti del mondo in cui l’Ordine è presente ed opera in piena sintonia ecclesiale con Essa) noi lo conserveremo con dignità e responsabilità, e, lasciatecelo dire, con somma gioia.

La Delegazione lucerina dell’O.E.S.S.G.
Comm. Avv. Raffaele Preziuso - Delegato della Delegazione di Lucera-Troia dell'E.O.S.S.H.

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