TORNERA’ IN CAMPO L’EX SINDACO PEPPINO LABBATE?

L'AULA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI LUCERA

Salgono le pressioni perché l’ex Sindaco Peppino Labbate torni in campo, come dire torni a fare politica.  Tanti suoi amici e simpatizzanti stanno facendo pressing, per dirla alla maniera calcistica, per convincerlo  a cimentarsi nuovamente con la politica, benché l’interessato più volte, anche a questa testata, abbia dichiarato di  ritenere conclusa la sua esperienza pubblica. Il fatto è che Peppino Labbate è un politico di razza, di esperienza, di fantasia, motivo per il quale un suo ritorno sarebbe visto quale contributo per animare l’asfittica politica locale, anche attraverso  la sua notevole esperienza amministrativa.  Succede che tutte le cose si apprezzano quando si perdono. Così è per Peppino Labbate, il cui contributo, oggi , a mente serena e a bocce ferme, viene visto con un tasso di apprezzamento certamente superiore a quello contabilizzato al momento del suo ritiro dalla politica.  Ovviamente, Labbate continua a resistere, come è logico che sia, ma i suoi amici e simpatizzanti, tanti, sono convinti che alla fine il buon Peppino  tornerà a farsi sentire e ad allestire una squadra che possa dare un tono diverso, galvanizzante  all’azione amministrativa di casa a Palazzo Mozzagrugno.  Del resto, è vero che Labbate ha sempre detto di considerarsi solo un osservatore delle vicende politiche, ma è pur vero che non ha mai nascosto l’intendimento di dare comunque una mano a chi voglia veramente mettersi al servizio della città, ormai ridotta ai minimi storici.  E tra questi i suoi tanti sostenitori, che, però, potrebbero rimanere schiacciati dalla logica della politica politicante, una volta privi di un soggetto-guida di carisma, come, appunto, potrebbe essere Labbate.

  Non si sa in quale formazione politica potrebbe  approdare Labbate. L’idea portante e preminente sembra quella di scendere in campo con un raggruppamento che in qualche maniera sia sganciato dai partiti ufficiali, come dire una sorta di lista civica che, però, esprima anche coordinate che sappiamo mettersi sulla stessa lunghezza d’onda. C’è in giro un certo timore schierarsi  con i partiti cosiddetti ufficiali, posto che questi negli ultimi anni non è che abbiamo dato un buon esempio di concretezza, di moralità e di coerenza. Se guardiamo ai due maggiori – PDL e Pd – si evince che nelle loro esperienze al Comune si sono distinti più che altro per la corsa alle poltrone e per la difesa di interessi corporativi.  La dimostrazione è fornita dalla caduta prematura della Giunta Morlacco (centro sinistra) e dal logoramento di quella capeggiata da Pasquale Dotoli, che  ha raggiunto un grado di impopolarità evidente, sperperando  un grande patrimonio elettorale conquistato nell’ultima competizione locale. In qualche maniera, il risultato sarà determinato da quello che riusciranno a fare le liste  non politicizzate ( tra cui anche” 5 stelle”) e soprattutto di quelle che riescano a conquistare un tasso di credibilità presso un elettorato ormai stanco di chiacchiere e prese in giro. 

 In questo contesto, un eventuale ritorno di Peppino Labbate potrebbe davvero rivelarsi propedeutico per un andamento della campagna elettorale che prenda di petto veramente tutti i problemi irrisolti della città e porre un argine a tutti i tentativi di declassamento o di appropriazione indebita del patrimonio lucerino, a cominciare dalla sanità, dall’ospedale e dal tribunale. Perché è evidente che tutti le prediche vanno in questa direzione, ma in politica, come nella vita, nulla si inventa, per cui l’esperienza diventa un elemento di primo piano, indispensabile. In questo senso, una eventuale ( e auspicata) discesa in campo di Labbate potrebbe rappresentare non solo un elemento di novità rispetto alle posizioni sinora acquisite, ma soprattutto un modo per mettere in movimento davvero la politica del fare e mandare in soffitta quella delle chiacchiere. 

 a.d.m.