La nuova Giunta al comune di Lucera, le considerazioni del consigliere Di Battista

IL CONSIGLIERE DI BATTISTA
Dunque una nuova giunta.

In realtà, si è trattato soltanto (si fa per dire) di 3 innesti: Michele Barisciani, l’avv. Pietro Di Carlo e tale Massimo Di Pierro.

I primi due candidati nella coalizione a sostegno di Dotoli con il primo già consigliere comunale; il terzo, invece, definibile “esterno”.

Esterno che risulterebbe essere socio dell’impresa EDIL DIESSE EDIL SERV srl nella quale figura, tra l’altro, in qualità di amministratore unico, Silvestre Umberto, fratello del consigliere Matteo.

Società che, inoltre, è tra i soggetti attuatori del Contratto di Quartiere II.

Tale s.r.l. ha un oggetto sociale molto ampio all’interno del quale vi è anche verde pubblico, arredo urbano e bonifica ambientale e, in modo non si sa quanto casuale, la delega assessorile conferita al Di Pierro riguarda anche il sevizio ambiente e l’arredo urbano.

Evidentemente si è trattato di una scelta dettata da motivi tecnici; una sorta di “competenza per materia”, per così dire.

Il sindaco ha accompagnato il Decreto di nomina della nuova giunta con una dichiarazione “dal forte impatto chiarificatore”, si legge nella stessa redatta dall’”Ufficio Gabinetto” (a proposito, il portavoce ? C’è o non c’è?).

In questa dichiarazione Dotoli, dapprima afferma di aver proceduto ad una suddivisione ancora più articolata in merito ai servizi comunali, al fine di consentire un efficace controllo seguito da interventi più rapidi ed incisivi; quasi a voler dire che saranno gli assessori che, “calpestando il territorio”, lo controlleranno e porranno rimedio alle varie criticità (ma la struttura tecnica rimane la stessa, priva anche di Belgioioso).

Poi, però, contraddicendosi notevolmente, spiega “con estrema sincerità” le ragioni politiche che lo hanno indotto a prendere tale decisione.

E quali sarebbero le motivazioni politiche? La campagna elettorale e la necessità di serrare le fila per arrivare a fine mandato…..

Contraddizione notevole perchè delle due l’una: o fai un rimpasto per motivi tecnici legati ad una maggiore efficienza o la fai per esigenze politiche, dettate dal desiderio di arrivare a scadenza naturale.

Se non è contraddizione questa; o forse è anche questo un difetto di comunicazione? Se così fosse allora, l’ufficio stampa ci vuole proprio.

Tra l’altro, una ripartizione delle deleghe assolutamente scriteriata, dettata con tutta evidenza, unicamente dalla necessità di distribuire altre poltrone.

Basti pensare alla “Gestione del patrimonio” delegata all’assessore Di Ianni, in raffronto alla “Manutenzione del Patrimonio comunale”, affidata al neo assessore Barisciani.

La semplice ragionevolezza avrebbe dovuto imporre la considerazione che la gestione del patrimonio racchiude in se anche la sua manutenzione o, comunque, chi “gestisce” il patrimonio lo deve anche “manutenere”.

Stessa considerazione può valere per il “Servizio Rifiuti Solidi Urbani ed Igiene della città”, affidato all’assessore Bernardi, in raffronto al “Servizio ambiente” affidato al neo assessore Di Pierro.

Se l’assessore Bernardi si occuperà di RSU ed Igiene della città (delega molto ampia), che senso ha creare un vero e proprio doppione definendolo in maniera molto generica “Servizio ambiente”?

Ancora, si pensi alla delega allo “Sport”, affidata a Bernardi rispetto alla “Manutenzione degli edifici sportivi” affidata a Barisciani; delega, quest’ultima, che rappresenta un doppione anche con quella (già indicata) relativa alla Gestione del patrimonio affidata a Di Ianni.

E se ne potrebbero fare ancora altri di esempi di questo tipo.

Di qui la considerazione già detta e che va ribadita: si tratta di una distribuzione di deleghe assolutamente illogica ed irrazionale, motivata esclusivamente dal dover “soddisfare” la fame di poltrone, altrimenti avrebbero avuto la meglio quelle “promesse” fatte ai consiglieri comunali delle quali ha parlato il sindaco.

Altrimenti, in sostanza, si andava a “casa”.

Un discorso diverso, almeno in parte, va fatto per la delega al contenzioso.

Prescindendo, infatti, dalle motivazioni politiche poste a base della scelta dell’avvocato Di Carlo, che comunque andrebbero spiegate (è in quota al PDL? O a Dell’Osso? O è un tecnico anch’egli?), è, comunque, condivisibile la scelta, peraltro più volte da noi suggerita al sindaco, di creare una delega ad hoc mettendoci a capo un professionista della materia.

Il contenzioso a Lucera, infatti, rappresenta indubbiamente il vero punto dolente, soprattutto quello legato a questioni urbanistiche; ragion per cui è auspicabile che il neo assessore si metta fin da subito al lavoro per affrontare di “petto” sia quei contenziosi importanti che la città ha già in essere (167, Lucera 2, vicenda Sacco, eolico ecc.), sia altre che potrebbero e/o dovrebbero diventare tali (su tutti la questione contratto di appalto con Tecneco sollevata a più riprese dalla Lista Tutolo).

Ma ciò che desta davvero preoccupazione è costituito dalle parole utilizzate dal sindaco Dotoli quando afferma che si infittiscono gli incontri, le riunioni e le promesse ai singoli consiglieri comunali per porre fine anzitempo all’attuale esperienza di governo.

Quali sono queste promesse, sindaco? Lei ha il dovere di denunciarle pubblicamente se ne è a conoscenza, come pare.

Anche perché se vi era il timore che alcune promesse potessero convincere dei consiglieri ad affondare l’attuale Amministrazione, è logico ritenere che per “convincere” gli stessi ad avere un’idea diversa, probabilmente saranno state necessarie altrettante e “migliorative”promesse, quali ad esempio, una poltrona assessorile, o una particolare delega assessorile.

Una sorta di “calcio-mercato”, dunque, in cui i consiglieri comunali si sono divertiti ad alzare il prezzo alle varie squadre in campo.

Purtroppo, i costi del calcio-mercato, a cui peraltro, siamo ormai tristemente abituati da anni qui a Lucera, non li sopporta il sindaco né la sua Amministrazione, ma la Città intera.

E, si badi bene, queste considerazioni derivano proprio da quanto affermato dal sindaco nella dichiarazione firmata “Ufficio Gabinetto”.

Per di più, ragioni di opportunità avrebbero dovuto imporre una Giunta senza problema alcuno con la Giustizia; ciò non soltanto con riferimento agli assessori stessi, bensì anche avuto riguardo a chi gli assessori li ha indicati.

Insomma, stiamo parlando di Amministratori, i quali, saranno anche innocenti fino a prova contraria, ma sono pur sempre, allo stato, imputati di reati contro il Comune, i quali o entrano in Giunta oppure (e ciò non fa molta differenza) indicano chi deve entrarci.

Ma ciò era logico attenderselo, stante la circostanza che l’Amministrazione Dotoli non ha ritenuto  opportuno (o per meglio dire, conveniente) costituirsi parte civile nei processi suddetti.

Saranno tutti “allineati e coperti” i consiglieri comunali di maggioranza? Alzeranno tutti la “manina” pur di non andare a casa? Saranno cioè “complici” fino alla fine di questo disastro non solo politico-amministrativo ma anche morale posto in essere dall’Amministrazione Dotoli? Oppure condivideranno, magari anche soltanto in parte, queste nostre riflessioni?

Lo vedremo.

Intanto, su un aspetto il sindaco ha ragione: la campagna elettorale è partita.

Sullo sfondo di una città che si va spegnendo sempre più, i soliti noti, organizzati in gruppi e gruppetti, portatori di interessi particolari, si vanno muovendo, dentro e fuori da Palazzo Mozzagrugno.

Si organizzano e studiano i posizionamenti e le strategie; studiano, in particolare, come potersi riciclare, o meglio, celare dietro qualcuno che sia apparentemente nuovo e fresco.

Il tutto al fine, da un lato, di portare a termine quanto iniziato anni fa e, dall’altro, al fine di avviare altri “progetti”; ma ne riparleremo presto, molto presto e più dettagliatamente.

Del resto, la campagna elettorale è appena iniziata.



Francesco Di Battista

Consigliere Comunale

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