LUCERA POLITICA, PIETRO DI CARLO E DEBORAH TESTA POSSONO ASPETTARE
Breve riepilogo per comprendere meglio la situazione. Gli assessori dimissionari Giacomo Capobianco (turismo) e Costantino dell’Osso (cultura) appartengono entrambi al PDL, anche il senatore a seguito del passaggio in maggioranza dei due consiglieri della lista civica “Più forza per Lucera”, Gabriele Dell’Osso e Michele Miano. Può essere assimilata a questa posizione anche “Noi donne”, che in campagna elettorale è stata una costola di Costantino Dell’Osso, con la mente pensante di Deborah Testa, a capo di un gruppo di donne desiderose di cimentarsi politicamente. Per la sostituzione dei due assessori dimissionari sono circolati i nomi dell’avvocato Pietro Di Carlo e della professoressa Deborah Testa, che già al momento del varo della prima Giunta Dotoli sembravano essersi accasati quali candidati credibili per un posto di assessore. Non se ne fece nulla, perché in politica le cose ovvie diventano difficili da realizzare, specie quando entra in campo il cosiddetto metodo Cencelli, il parlamentare della Prima Repubblica ( lo diciamo per i giovani) il quale inventò una sorta di bilancino che veniva messo in funzione quando si trattava di accontentare le varie correnti del partito in ordine alle fameliche richieste di incarichi.
La gente pensa giustamente che due settori importanti come la cultura e il turismo non possono a lungo rimanere scoperti, posto che la città continua considerarsi città d’arte e di cultura, settori che dovrebbero stare in posizione privilegiate all’interno dell’attività amministrativa. Ecco perché immaginava una sostituzione veloce! Questo ritardo e questo silenzio sembrerebbero dare ragione a quanti ritengono che Dotoli intenda andare avanti con due assessori in meno per sfilarsi dinanzi alle inevitabili polemiche che sorgono quando si tratta di assegnare incarichi assessorili ed altro. Se è così, lasciamo a lui la responsabilità politica della decisione e il rischio di trovarsi in campagna elettorale con un argomento contro, posto che le opposizioni non tarderanno a fargli notare che, dopo tante rotazioni, non è riuscito neppure a terminare il mandato con una squadra al completo.
Tornando al tema, Di Carlo e Testa avrebbero potuto dare una iniezione di giovinezza e di entusiasmo proprio nel finale, benché il tempo a disposizione sia tale da non poter fare gran che. Si sarebbe potuto anche allargare l’orizzonte della presenza rosa in Giunta e in questo senso poteva essere acquisito il buon lavoro della Testa, che in campagna elettorale si è battuta per la presenza paritaria delle donne in politica e per l’auspicato coinvolgimento diretto nelle problematiche della città. Sull’argomento è calato il sipario, benché Dotoli sia stato investito formalmente della cosa. Le solite malelingue dicono che il regista dello stop all’operazione sarebbe il senatore Costantino dell’Osso. Francamente si fa fatica a dare credito a questa tesi, posto che sia l’avvocato Pietro Di Carlo che la professoressa Deborah Testa sono sue creature dal punto di vista politico. http://www.luceranet.it/readnews.php?id=4764
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