FESTA PATRONALE: TRA FEDE E ARIA DI CRISI
Ci è voluto davvero un bel coraggio organizzare la festa patronale ( 14,15,16 agosto) con l’aria di crisi che si respira ovunque. Qualcuno dirà che negli anni scorsi non è che gli organizzatori potevano scialacquare, posto che le difficoltà vengono da lontano, riversandosi in maniera dirompente e disastrosa sulla nostra già fragile economia. Quest’anno c’erano tutte le motivazioni per abbandonare la nave dell’organizzazione, se ancora una volta il comitato, con alla testa Claudio Finizio (presidente) e Paolo Monaco (vice presidente e coordinatore), non avesse deciso di affidarsi alla protezione della Vergine Patrona, alla quale – immaginiamo !- è stato chiesto un altro miracolo di accompagnamento nella messa a punto dell’impegno finanziario. Diciamo queste cose perché abbiamo la sensazione che la cittadinanza non abbia ben presente le difficoltà che si devono superare per allestire un minimo di programmazione, che sia all’altezza della tradizione e che consenta alla città di mostrare il suo vero volto di religiosità, di monumentalità, di cultura, in un periodo in cui l’interesse del grosso pubblico in Capitanata si riversa sul centro lucerino. Precisiamo che la festa patronale resta essenzialmente religiosa, nel senso che si dà occasione ai fedeli di accrescere la loro devozione mariana, avvicinandosi alla Vergine Patrona con quei sentimenti di gratitudine che vanno in superficie tutte le volte che affiora il senso di protezione che la Madonna ha accordato alla città nei momenti difficili. E, in questo, senso la festa patronale dovrebbe fare da battistrada per rafforzare la devozione mariana e, nel contempo, rappresentare il vertice dell’espressione religiosa della città, Corpus Domini a parte.
Detto questo, va sottolineato che la festa patronale resta pur sempre una manifestazione religiosa a connotazione popolare, che vede investita l’intera cittadinanza e rappresenta un momento unico di riscatto della città, che non vuole soccombere sotto il peso di una difficoltà generalizzata e cerca di resistere anche dinanzi alle inefficienze di gestione della città. Per queste ragioni, lo sforzo dei comitato organizzatore (oltre a Finizio e Monaco, Mario Di Corso, Giuseppe Clemente, Mario Balletta, Alberto Vitacchione e Ciro Danese) va sostenuto con la massima generosità, magari sacrificando quel “di più” di cui si può fare a meno in altri settori e ciò per dimostrare che la devozione verso la Vergine non è solo un fatto formale, di facciata, ma anche sostanziale. E’ inevitabile che anche in questa circostanza si schierano due correnti: quella che vorrebbe abolirla e l’altra, invece, che intenderebbe rafforzarla. Due pensieri ugualmente rispettabili, che, però, devono fare i conti con le disponibilità di portafoglio. In mezzo, ci sono gli organizzatori, i quali cercano di operare al meglio, utilizzando il modesto ricavato riveniente dalla raccolta porta a porta (sempre più difficile) e dalle offerte (poche) delle aziende e degli operatori economici in genere.
Ormai, siamo alle porte della festa patronale, per cui occorre rinserrare le file per mettere in grado gli organizzatori di definire il programma in modo tale che possa avere il riscontro positivo dei cittadini e, soprattutto, di quei giovani che in questa manifestazione hanno l’opportunità di poter trascorre momenti di sano svago e, nel contempo, di scoprire, di rafforzare e di testimoniare la loro fede, sotto lo sguardo protettivo e benedicente della Vergine Patrona. Anche la Basilica Cattedrale deve rappresentare la casa comune dove poter fare esercizio di devozione mariana, a partire dalla novena, che rappresenta un serio momento di preparazione alla festività.
Ricordiamo che per le offerte può essere utilizzato il conto corrente postale n.15688716 intestato alla Diocesi di Lucera-Troia – Ufficio Cancelleria, Piazza Duomo 13, 71036 Lucera . Causale: Pro festa patronale.
a.d.m.
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