COMUNE DI LUCERA: BILANCIO DI PREVISIONE A TEMPO SCADUTO

La legge dà facoltà ai Comuni di approvare il bilancio di previsione entro il trenta settembre. Anche quello di Lucera intende evidentemente di non procedere all’approvazione dell’importante documento di programmazione prima della suddetta data. Dunque la legge c’è e non vi é ragione di mettersi a discutere, anche se si tratta di disposizioni irrazionali, perché consente ai Comuni di agire in dodicesimi, come dire affrontare le spese sulla scorta del vecchio bilancio approvato e in molte parti superato. Il problema , dunque, non si pone in termini tecnici, ma richiama solo aspetti politici, rispetto ai quali non sembra che le forze politiche della maggioranza ( o di quella che resta), diano particolare rilevanza. Anzi, il procrastinare l’approvazione del bilancio di previsione consente all’Amministrazione di trarre un sospiro di sollievo, posto che al momento del voto non si sa chi si schiererà a favore e chi contro, con tutti i distinguo e le uscite disseminati sul campo. Dunque, bene ha fatto la segreteria lucerina del Pd a denunciare il tirare a campare di Dotoli e compagni, atteggiamento che non è indolore anche sul piano della concretezza, dato che, sia pure nelle ristrettezze delle pieghe del bilancio, non è possibile fronteggiare elementi di novità, anche quelli che andrebbero subito soddisfatti. C’è un’altra verità. Il bilancio di previsione è stato ridotto ad un faldone di numeri che si incontrano e si sovrappongono, poiché manca quella proposta complessiva che dovrebbe fare da guida agli amministratori. Ovviamente, è scaduto il tempo di fare serie riflessioni, perché tutta l’attenzione della nostra politica è rivolta alle prossime elezioni, il cui esito è tutto da decifrare. Intanto, approvare il bilancio entro settembre significa praticamente già mettersi sulla direttrice elettorale, considerazione questa che induce tutti a muoversi con molta cautela per non essere bruciati al momento della formazione delle liste. Il Pd si sta muovendo a tutto campo, secondo l’impostazione aperturista del segretario Fabrizio Abate, il quale, sin dal suo insediamento, ha spalancato la porta a tutti quei progressisti veri che ritengono di dare una salutare spallata all’immobilismo imperante, camuffato dalle difficoltà finanziarie, che ci sono, ovviamente, ma non sempre possono giustificare ritardi e inadempienze. Le sorti del PDL sono in larga parte legate alla posizione che assumerà il Sindaco Pasquale Dotoli, dato per sicuro a capo della lista, ma a patto che ci sia un rinnovamento tale da garantirgli di agire in acque tranquille in caso di rielezione. Destino legato anche a quello che accadrà a livello nazionale, perché non si sa se fare o meno i conti con Forza Italia e con quale dirigenza, tenuto conto di quanto sta accadendo al leader Silvio Berlusconi. E’ indubbio che la parte del leone sarà recitata dalle liste civiche e da quella emergente legata alla dittatura di Beppe Grillo. E’ questa un’area di contestazione al sistema tradizionale dei partiti, area che potrebbe diventare determinante al momento della nascita della nuova Amministrazione. Antonio Tutolo è convinto di ripetere l’exploit dell’altra volta e, anzi, pensa di ottenere qualcosa in più. Aspirazione che poteva anche essere condivisa a piene mani sino a qualche anno fa, quando i grillini non erano organicamente presenti nel quadro politico. Sarà una dura battaglia a sinistra, posto che tutolliani e grillini, anche se non lo ammettono, devono cercarsi i consensi proprio in quest’area. Intanto, mettiamoci ad osservare questo finale di legislatura, che certamente non ci fornirà particolari brividi e non soltanto per via del bilancio di previsione. Vi è tanta stanchezza in giro che neppure i più ardimentosi puntano sullo slancio di un finale al cardiopalma, come si direbbe in gergo sportivo. a.d.m.

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