RECENZIONI FILM, 2012 LA FINE DEL MONDO

La fine del mondo. Una minaccia per l’umanità alla quale forse noi non abbiamo mai pensato ma che diventa reale in 2012, film scritto e diretto da Roland Emmerich in uscita non a caso Venerdì 13 Novembre 2009. La paura di un’imminente fine del mondo, ci fu anche nel 2000 quando il passaggio al nuovo millennio fece pensare a qualcosa di simile, ma Emmerich, che ha diretto altri film simili come Indipendence Day e The Day After Tomorrow a questi temi sembra ormai averci preso gusto ma con 2012 vuole evidentemente fare il botto.Il film prende spunto e si basa interamente sull’antica profezia del popolo Maya il cui calendario si ferma al 21 Dicembre 2012. Questa data secondo i maya sarebbe coincisa con il verificarsi di una serie di eventi catastrofici che avrebbero decretato la fine del mondo e dei suoi abitanti. Una simile idea non trova alcun fondamento nell’ambito della scienza astronomica, dato che i Maya misuravano il tempo in cicli non ricorrenti della durata di 144.000 giorni e la fine di un ciclo del calendario era vista dal popolo maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l'ingresso nella nuova era. Ogni fine ciclo, inoltre segnava un periodo di grandi cambiamenti (data la lunghezza plurisecolare di ogni ciclo, era normale che vi fosse stata un'evoluzione rispetto allo stesso periodo del precedente) a cui sarebbe dovuto corrispondere un periodo di pace e serenità. In molti pensano che il calendario si ferma a quella data, in quanto a seguito della scomparsa della popolazione maya, non vi fosse stato il tempo per andare avanti con la stesura del nuovo calendario. Ovviamente sono state formulate diverse interpretazioni riguardo a questa profezia alcune delle quali vorrebbero questa data come l’inizio di un nuovo periodo di pace e serenità per l’intera umanità. Il regista con questa pellicola ci fa vedere come andrebbero le cose se tale profezia si dimostrasse vera. Un vero e proprio cataclisma che si abbatte nel 2012 sull’umanità che non può far altro che prenderne atto e provare a sfuggirgli recandosi in Tibet dove dei monaci tibetani stanno costruendo delle moderne arche di Noè per salvare le personalità più ricche e influenti del mondo per ripopolare la terra quando tutto sarà finito. Un film ricco di spettacolari effetti cinematografici che si snoda tra terremoti, tsunami, vulcani che eruttano, terre sommerse dalle acque, in una serie di scene apocalittiche e eloquenti come quella della distruzione della Cupola di San Pietro che crolla sulla folla adunata in preghiera o l’oceano che arriva a sommergere con un’onda altissima le cime dell’Himalaya. Un apocalisse al quale speriamo di non dover mai assistere se non seduti su una poltrona di un cinema.

di Lucia Russo

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